Non voglio ricordare la prima volta in cui ho avuto questo attacco, nonostante ciò ho voglia di sfogarmi e parlarne con Cameron potrebbe aiutarmi.
"Io, Matt, papà e Karen..."comincio ma vengo fermata subito dalla sua voce.
"Chi è Karen?"chiede.
"Karen è mia madre"dico sperando che le sue domande riguardo a lei non continuino. Alla fine fa un cenno con la testa e mi invita di proseguire.
"Come dicevo... la nostra famiglia era a Parigi per le vacanze di Natale. Ci siamo divertiti così tanto quei giorni. Abbiamo mangiato tanto, girato per la città, conosciuto tanta gente e fatto una miriade di foto.
Un giorno abbiamo deciso di fare un giro sulla Tour Eiffel dato che è la meta più importante. Abbiamo pagato i biglietti e siamo saliti sull'ascensore che ci ha portati fino all'ultimo piano. Dovresti vederlo, è davvero uno dei posti più belli della terra. Quando siamo giunti nel punto più alto io sono scesa dalle braccia di Karen e ho cominciato a guardarmi attorno. La vista era meravigliosa: si poteva vedere la cattedrale di Notre Dames, la grande piramide del Louvre e gli innumerevoli ponti che collegavano le rive della Senna. Ero rimasta incantata soprattutto a osservare le luci notturne che spiccavano come stelle nella città frenetica.
Mi sono avvicinata al bordo del pianerottolo nonostante gli avvertimenti dei miei genitori. Mentre mi sporgevo per scorgere ancora di più, sono scivolata e, spingendomi contro la recinzione, questa si è spostata e non mi ha trattenuta mentre stavo per precipitare"mi fermo un secondo per osservare l'espressione preoccupata sul suo viso
"Prima di precipitare però le manine di Matt, che aveva solo 5 anni, mi hanno presa per il colletto del vestito e mi hanno tirata per riportarmi coi piedi a terra.
Ha fatto tutto da solo, non ha chiamato i nostri genitori, non ha gridato aiuto ma ha solo usato la sua piccola forza per salvarmi.
Ha tirato con tutto se stesso mentre io quasi mi strozzavo. Sono stati dei minuti terribili. Quando alla fine mi ha messo al sicuro sono crollata tra le sue braccia. L'ho abbracciato talmente forte che quasi lo uccidevo"spiego mentre un sorriso amaro si dipinge sul mio volto pensando a quella situazione tragica.
"Dopodiché, quando ho rialzato lo sguardo sulla città notturna davanti a me, ne ho avuto timore. No anzi, non timore, ma vero e proprio terrore. Ho cominciato a tremare mentre la mia bocca era serrata per non gridare e quando i nostri genitori se ne sono accorti, ci hanno riportato subito a casa e per un sacco di tempo mi hanno impedito di salire in posti tanto alti. Quella sensazione è scomparsa e non l'ho riprovata fino a 7 anni durante una gita scolastica.
Stavamo visitando alcuni edifici famosi e alla fine abbiamo deciso di salire sul tetto per vedere la città. Non ci è voluto molto che la paura si ripresentasse com'era successo a Parigi, anche qui ho avuto una crisi; solo con la differenza che quella volta è stata più forte. Ho cominciato a piangere talmente forte che le maestre mi hanno riportato a casa. Alla fine abbiamo decido di fare una visita da uno psicologo e lì abbiamo capito cosa succedeva. Da allora cerco di fare attenzione a dove vado perché ogni volta che succede, è sempre più forte"termino poggiando le mani sul grembo e guardandole. Cameron non dice nulla, probabilmente non aspettandoselo. Non faccio in tempo a voltarmi che le sue braccia mi avvolgono e mi stringono in una morsa calda e morbida. Mi attira al suo petto e io non oppongo resistenza.
Mi abbandono in questo gesto affettuoso e chiudo gli occhi assaporando ogni secondo.
"Grazie"sussurra infine. Alzo lo sguardo e gli domando il perché.
"Ti sei fidata di me, mi hai raccontato qualcosa della tua vita che probabilmente non hai raccontato a molti"risponde ed annuisco dandogli ragione.
"In cambio, ora mi racconterai qualcosa di te"domando al suo petto.La risposta però non arriva perché quando lui apre bocca il telefono inizia a squillare e lui lo prende e lo porta all'orecchio. Parla velocemente e con tono duro.
"Sì. Cosa vuoi"dice.
"No non posso..."continua mentre l'altra persona lo interrompe.
"No. Lo sai cosa abbiamo deciso"parla e poi sposta il suo sguardo nel mio. Mi osserva mentre io distolgo l'attenzione
"Senti non..."viene interrotto di nuovo e sbuffa frustrato per poi aggiungere
"Ne parliamo dopo, ora devo andare" riattacca senza aspettare una risposta.
"Tutto bene?"chiedo osservandolo agitarsi sul posto
"Sì"risponde a denti stretti
"Sicuro? Non sembra"preciso io mentre faccio spallucce
"Va tutto alla grande ok? Fatti gli affari tuoi"sbotta alzandosi.
Volevo solo essere d'aiuto, non c'era nessun bisogno di agitarsi tanto.
Mi alzo irritata anche io mentre lui se ne sta voltato di spalle che le braccia conserte e comincio a camminare per tornare al parcheggio. Potrei aspettarlo oppure andare al ristorante e pranzare senza di lui.
"Dall'altra parte"mi informa lui senza nemmeno guardarmi.
Faccio dietrofront e ricomincio la mia marcia con le braccia che dondolano lungo il corpo mentre faccio lunghi passi per non inciampare. Lo sento sbuffare dietro di me mentre mi segue ma lo ignoro beatamente e continuo a marciare.
"Vai più piano, avevi detto che non sapevi correre"dice lui con il fiatone mentre continuo il mio gioco del silenzio. In pochi secondi mi ritrovo la sua mano sulla spalla che mi fa fermare e voltare nella sua direzione.
Lo guardo con le braccia al petto mentre lui tiene il suo sguardo nel mio.
"Va bene, scusa. Non avrei dovuto trattarti così. Sai che non dicevo sul serio"risponde a testa bassa.
"Come faccio a saperlo? Non mi sembra che tu sia una persona che si trattenga quando pensa qualcosa. Ma la prossima volta, prima di parlare, collega il filo del cervello alla bocca" rispondo rilassandomi.Siamo ormai arrivati al parcheggio da cui siamo partiti: riesco a riconoscere l'auto di Cameron. Mi dirigo verso il mezzo sperando solo di tornare a casa ma vengo inaspettatamente presa per il polso e mi ritrovo a pochi centimetri di distanza dal suo meraviglioso viso.
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Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)
Fanfiction"Non so bene cosa siamo, non so nemmeno cosa provo per lui, se questi sentimenti dentro al mio cuore siano positivi o negativi o se tutta questa situazione mi porterà a qualcosa di buono. So solo che in questo momento sono felice come non lo sono m...