capitolo 14

211 13 0
                                    

La palla vola da una parte all'altra oltre la rete e ringrazio i miei compagni di squadra che cercano in tutti i modi di allontanarla da me.
Osservo come giochiamo noi e come giocano gli avversari. Noto particolarmente attivo Cameron che corre da una parte all'altra del campo per prenderle tutte e alzo gli occhi al cielo a questa scoperta: vuole sempre fare tutto a modo suo.

La partita va alla grande e la nostra squadra sta vincendo e sicuramente non per merito mio. Ora sono tutti ammucchiati nella parte sinistra del campo per passarsi la palla a vicenda. Io me ne resto buona buona nell'angolo destro aspettando che questa tortura finisca. Meglio comprarmi un panino per pranzo o cercarmi qualcosa di più salutare?
La palla attraversa la rete e cade in mano ad un giocatore avversario. Non lo avevo mai visto, mi sembra il ragazzo che ha richiamato l'attenzione di Nash poco prima, mentre io ero andata a salutarlo. E se invece mi prendessi una bella pizza? Nah, ho portato pochi soldi con me. Mi risveglio dal mio soliloquio solo quando mi accorgo che la palla sfreccia con velocità nella mia direzione. Io, sola il quel angolo e vagamente cosciente della realtà, non ho il tempo di provare a prenderla che mi colpisce dritta in testa. Cado a terra per la botta e la palla rotola via da me. Cristo, che male!
"Oddio Steph, tutto bene? Scusaci se non abbiamo preso la palla" si avvicina Nash preoccupato porgendomi la mano che afferro per alzarmi. Appena mi metto in piedi la testa inizia a girarmi pericolosamente e quasi perdo l'equilibrio. Mi fa male il naso e il mento. Per non parlare del fondo schiena su cui sono caduta. Accidenti! Ma poi quella specie di cretino dall'altra parte non riesce a controllarsi? Lo voglio prendere a pugni. Quando mi avvicino lui mi sorride con aria da superiore e la mia furia aumenta. L'ha fatto apposta, quel bastardo! Ora gli rompo tutti i denti!
Sono a pochi passi da lui con le mani strette a pugno e la voglia di scaricare un po della mia rabbia quando qualcuno mi afferra il polso. Mi volto e vedo il viso di Cameron poco lontano dal mio.
"Lasciami!" Gli grido contro ma lui mantiene la stretta al polso e non molla la presa.
"Lascia stare Steph, non andare da lui, non abbassarti al suo livello" tenta di convincermi. Col cavolo.
"Non me ne frega niente. L'ha fatto apposta e io apposta lo prenderò a calci in culo" rispondo voltandomi verso il ragazzo che ora ha ampliato il suo sorriso. Lascia che ti prenda e vedrai come riduco come la tua faccia.
Cerco di allontanare Cameron che però stringe la presa al mio polso. Ma cosa vuole?
"Lasciami subito!" Grido. Non gliela farò passare liscia a quel deficiente da strapazzo.
"Professoressa, posso portare Stephanie in infermeria? Credo che la botta in testa l'abbia stordita" chiede lui alla signora Clark. Mi sta dando della pazza per caso? Cerco di mandare via la mano di Cameron ma senza troppo successo.
"Vai pure Dallas, e sta attento. Mi sembra un po troppo suscettibile"risponde l'insegnante ed io mi volto nella sua direzione per fulminarla con lo sguardo. Strega.

Cameron mi attira a sé e, sotto gli sguardi attenti di Nash e Cris, usciamo dalla palestra.
"Non ho bisogno di andare in infermeria" dico a Cameron che finalmente ha deciso di allentare la morsa sul mio polso.
Non ha ancora mollato e io non capisco perché non lo abbia fatto nemmeno io. Forse la botta è stata più forte di quanto credesse. Mentre ci penso su, Cameron mi lascia andare ed io ritiro la mano al mio fianco.

Senza preavviso, in un passo si avvicina al mio viso cosicché nostri nasi quasi si sfiorano. Riesco a sentire il suo respiro caldo sul mio volto e il suo profumo farsi spazio nel mio naso per poi invadere tutto il mio corpo.
Mi poggia la mani ai fianchi e mi avvicina ulteriormente a sé. Un attimo, cos'è tutto questo? So che se qualcun altro avesse provato a fare lo stesso che sta facendo lui gli avrei piantato un bello schiaffo in faccia e me ne sarei andata. Perché non l'ho ancora fatto con Cameron? Perché resto imbambolata a fissare i suoi occhi ipnotici?
Avvicina le sue labbra carnose e, suppongo, tremendamente morbide all'orecchio e sussurra"Se non vuoi andare in infermeria dovrai stare qui con me" per poi soffiarmi dolcemente sul lobo. Sussulto a questo gesto inaspettato e per fortuna,  Cameron si allontana da me senza togliere le sue grandi mani dalla mia vita. Sì, è decisamente una fortuna che sia sia allontanato... credevo di arrivare a prendere fuoco.
Sento la pelle bruciare mentre penso a qualche risposta tagliente da dargli. Ho sempre la battute pronte, come mai adesso sono a corto di parole?
Lo sento ridere e quando mi volto a guardarlo noto che si è formata una dolce fossetta sulla guancia destra.
"Come mai ne hai solo una" gli chiedo curiosa senza rifletterci troppo
"A cosa ti riferisci?" mi domanda con le sopracciglia aggrottate
"Alla fossetta. Ne hai solo una" gli spiego mentre piego la testa e guardo a sinistra; no, solo la guancia destra ne ha una.
Lui inizia a ridere ed io alzo gli occhi al cielo aspettando una risposta.
"Sei troppo carina quando sei curiosa"dice e ignoro la sensazioni che le sue parole scatenano nel mio ventre
"Quando ero piccolo sono stato morso da un cane, proprio sopra la fossetta. Se osservi attentamente riuscirai a vedere una piccola cicatrice" risponde. Cerco di riconoscerla ma non vedo nulla.
"Devi avvicinarti un po di più"mi avverte in un sussurro. Non sono convinta che sia una buona idea...
Mi avvicino alla sua guancia alzandomi in punta di piedi data la differenza di altezza.
Cameron mi aiuta sorreggendomi per la vita e quando sono vicina alla sua guancia quasi da sfiorarla con le labbra, la vedo. È veramente piccola ma si vede da vicino.
Sto per rimettere i piedi a terra quando sento la sua lingua calda lecca un piccola parte della mia guancia. Spalanco gli occhi per la sorpresa e sono sicura di essere rossa in viso. Devo fare assolutamente qualcosa... non voglio sapere dove questa situazione potrebbe portarmi.
Cameron mi appoggia finalmente a terra e toglie le mani dal mio corpo per poi prendermi il polso. Inizia a camminare ed io, inebetita, lo seguo. Si ferma di colpo e mi prende il viso tra le mani; mi guarda dritta negli occhi e passa il pollice dove prima c'era la sua bocca. Credo di avere una commozione celebrale, non c'è altra spiegazione al mio comportamento.
"Come va la testa ora?" Mi domanda sorridente mentre incastra il suo sguardo nel mio.
"Ehm... bene"rispondo e so per certo che è la verità

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora