capitolo 39

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Cameron si riprende e va avanti con le domande
"Cos'avevi questa mattina?"chiede per poi posare i suoi occhi nei miei.
"Ricordare fa male"ripeto la sua stessa frase.
"Ma aiuta ad andare avanti"aggiunge lui stringendo la mia mano attorno alla sua.
"Ero triste. Qualcuno ha fatto qualcosa di imperdonabile"ammetto con sguardo basso.
Le sue mani mi trasmettono calore e serenità e mi aiutano ad allontanare il groppo in gola.
"Non ti costringerò a parlare ma sappi che io sarò qui"mi avvisa cominciando a disegnare figure immaginarie sul dorso della mano.

"Bene, uhm... ti sei mai innamorato?"chiedo la prima cosa che mi passa in mente e spero di non ricevere la stessa reazione di poco fa. Lui sembra rifletterci e poi nega con la testa.
"Non lo so, non credo. Sono stato con molte ragazze e con alcune, poche, ho avuto anche delle relazioni lunghe ma la maggior parte duravano poco"ammette.
Lo avevo capito da quando aveva portato quella ragazza a casa mia quella sera.

Il nostro silenzio viene interrotto dalla comparsa della cameriera omicida.
"Avete terminato? Era tutto di vostro gradimento?"cinguetta verso Cameron.
"Ottimo. Cosa ne pensi Stephanie?"
La ragazza si volta verso di me con un sorriso finto e io continuo a domandarmi se abbia qualche problema.
"Buonissimo"ammetto sorridendo falsamente anche io.
"Posso portarvi altro?"insiste 
Cameron nega con la testa e la ragazza fa per andarsene.
"Io vorrei un pezzo di torta al cioccolato. Ne avete?"domando facendo arrestare la cameriera.
"Certo, glielo porto subito"acconsente con il sorriso più falso che abbia mai visto e se ne va dopo aver ammiccato a Cameron.
"Vuoi farti uccidere?"domanda divertito.
"Certo che no, altrimenti a chi darai fastidio?"lo canzono mentre lui mi fa la linguaccia.

"Tu, cara Stephanie, cos'hai provato la prima volta che mi hai visto?"
Ci rifletto un po per formulare una risposta adeguata.
"In realtà non mi sei stato simpatico da subito, anche se forse non mi piaci nemmeno ora. Da come ti sei presentato in aeroporto mi sei immediatamente sembrato un ragazzo poco affidabile e, diciamolo, anche un po donnaiolo"confesso e osservo il suo viso per cercare qualche reazione che però non trovo.
"E dopo?"
"Dopo ho cominciato a sopportarti"dico divertita ed anche lui ride con me mentre rimango imbambolata a guardare il suo sorriso splendente che illumina la sala.
"Sei nella squadra di baseball della scuola?"domando ricordandomi la sua risposta di poco prima.
"Sì, sono un battitore. E, non è per vantarmi, ma sono anche bravo"dice mentre dà uno schiaffo all'aria per far finta di muovere i suoi capelli lunghi come una ragazza.
"Modesto, vedo"lo canzono.
"Molto"sorride.
"Perché non mi hai respinta quando ci siamo baciati?"domanda schietto ed io spalanco gli occhi alla richiesta. Perché al confronto con le sue le mie domande sembrano stupide?
"Devo andare al bagno"rispondo e faccio per alzarmi ma vengo fermata dalla sua mano.
"Se lo fai, ti assicuro che ti seguo e li non potrai più sfuggirmi"mi avvisa con sguardo determinato. Questa è una cosa che potrebbe fare. Ora che ci penso, in effetti lo ha fatto il primo giorno di lezioni.
Mi risiedo sbuffando mentre lui aspetta una risposta che alla fine acconsento a dare.
"Non lo so. Ero stata colta di sorpresa e non sapevo come reagire. Ho fatto quello che mi passava per la testa"dico sbuffando nuovamente.
Lui annuisce solamente e aspetta il mio interrogatorio.
"Ti è piaciuto baciarmi?"chiedo prendendo coraggio.
Lui strabuzza gli occhi per la domanda inaspettata ma si ricompone.
"Sì. È stato molto...interessante"risponde. Cosa?
"Cosa vorrebbe dire interessante?"chiedo infastidita.
Fa splallucce ma non risponde.
"Perché non vuoi parlare di tua madre Karen?"domanda. Mi irrigidisco ancora più infastidita di prima.
"Perché quello che ha fatto è stato orribile"dico.
"Vi ha abbandonati?"chiede ancora. Ignoro che abbia fatto due domande e annuisco silenziosa.
Penso alla prossima domanda mentre prendo un po d'acqua. Decido di chiedere qualcosa non proprio indirizzata a lui
"Se qualcuno ti tradisse, ti mentisse per lungo tempo e alla fine scoprissi il suo tradimento per caso, lo perdoneresti mai?". Sul suo viso si dipinge il dubbio e la sorpresa. Una strana luce gli brilla negli occhi e il suo viso si contrae.
"Non lo so. Se quello che ha fatto è troppo grande credo che il mio perdono non arriverebbe mai. La fiducia di una persona la si deve guadagnare e perderla è stupido"risponde serio. Annuisco della sua idea giusta e forse sbagliata.
"Perché questa domanda?"chiede avvicinandosi a me che sono piegata in avanti.
"Perché è il casino in cui mi trovo io in questo momento"rispondo senza riflettere. Lui mi osserva curioso e serio ma non chiede altro.
Rifletto sull'ultima domanda, quella decisiva.
"Cosa provi per me?"sussurro perché in realtà questa domanda suonava meglio nella mia testa. Il silenzio ci avvolge ma io non ho il coraggio di sollevare lo sguardo.
A questo ci pensa Cameron che preme delicatamente le sue dita sotto al mio mento per sollevarlo e incastrare le sue iridi nella mie.
"Io sono attratto da te Steph. Sei una ragazza bellissima, intelligente e solare. Sai farti rispettare e ciò è tremendamente frustrante ed eccitante al tempo stesso Tu mi piaci e non lo negherò"conclude la sua confessione con un bacio sulla mia guancia rossa. Non mi aspettavo questa riposta e in parte mi maledico per averla posta anche se in realtà sono sollevata nel sapere i suoi sentimenti.
"E tu Stephanie. Cosa provi per me?"fa la mia stessa domanda. Non lo so nemmeno io cosa provo per lui.
"Beh, non lo so. A volte, quasi sempre in reltà, sei così fastidioso e irritante che proprio vorrei prenderti a calci. Altre volte, ad esempio oggi, fai qualcosa che mi fa ricredere e che mi fa pensare che tu sia davvero una brava persona. Però non so descrivere i miei sentimenti in questo momento"concludo sostenendo il suo sguardo. Lui sorride e si allontana da me.
"Ecco il suo dessert"dice la cameriera con la mia fetta di torta un mano. Me la poggia davanti al naso e se ne va senza nemmeno pavoneggiarsi questa volta. Si sarà arresa vedendo che Cameron non le dava corda.
Comincio a ingozzarmi di quella torta buonissima sotto il suo sguardo divertito . Termino il dolce in pochi minuti e decidiamo all'unisono di andarcene.
Cameron paga il conto e io non mi lamento nemmeno. Se lui vuole pagare, chi sono io per impedirlo?
Arriviamo all'auto in silenzio e senza imbarazzo.

"Siamo amici ora?"
"Sì, credo proprio di sì"rispondo prima di salire sul mezzo e sfrecciare per le strade deserte e tornare a casa.

Nota dell'autrice
Finalmente! Mi sono stancata molto a immaginare le dieci domande per uno e le altre dieci per l'altra. Però ce l'ho fatta... vi piace il capitolo? Spero di sì. Vi adoro tutti. Bacioniiii

Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora