capitolo 28

153 7 0
                                    

Cameron posa la scatola sopra la scrivania prima di estrarre il computer e alcuni oggetti e posarli sulle mensole. Dopo essermi ripresa dallo momento di shock, prendo a mia volta uno scatolone pieno di vestiti e lo svuoto sul letto disfatto. Pantaloni, maglie, magliette e capi d'abbigliamento d'ogni genere ne fuoriescono. Appendo alcune giacche e continuo con delle felpe nel costante e imbarazzante silenzio. Nella stanza si sentono solamente i nostri respiri impegnati e non oso nemmeno sollevare lo sguardo per vedere se il suo mi è addosso. Continuo cercando di non prestare attenzione a una sua possibile reazione.

Dopo circa mezz'ora io ho finito di ordinare l'armadio che non è mai stato così pulito. Cameron ha già svuotato altre due scatole e ne ha sistemato il contenuto in giro per la stanza come se conoscesse la loro posizione. Io non mi sono lamentata di nulla perché in realtà il posto che ha scelto per ogni oggetto era perfetto.
Esco dalla stanza ed entro in lavanderia dove prendo le lenzuola pulite con un paio di coperte per rifare il letto e quando ritorno in camera la trovo vuota. Cameron è scomparso. Poso ciò che tenevo in braccio sul letto e nell'istante in cui le lenzuola finiscono sul materasso, la porta si chiude e sento un rumore di serratura. Mi volto vin un attimo e mi ritrovo davanti Cameron con un'espressione seria stampata in viso. Lo guardo sorpresa e confusa. Si porta le mani fuori dalle tasche e da una estrae una chiave argentata, quella della mia stanza. Quando realizzo che ha chiuso la porta a chiave mi precipito per vedere se i miei sospetti siano fondati. Ed è così. La porta è bloccata e nonostante io provi ad aprirla non ci riesco.
Mi volto verso di lui la quale espressione non è cambiata.
"Cosa vuoi fare? Rinchiudermi qui dentro a vita?"domando alzando le braccia al cielo in segno di protesta ma non ricevo nessuno risposta. Mi avvicino per gridargli addosso di aprire la porta ma lui mi precede e lo ritrovo in pochi istanti nella stessa posizione di qualche ora fa. Occhi negli occhi, labbra vicine e mani sui miei fianchi.
Mi immobilizzo per un secondo ma mi riprendo subito e cerco di reagire
"Possiamo parlare?"domanda serio. Posso vedere la determinazione e la rabbia che traspare dalle sue pupille e non ho il coraggio di negare. Accenno ad un sì con il capo e lui mi afferra per il polso e mi porta sul letto dove ci sediamo entrambi. Il suo sguardo non si è staccato un solo istante da me e io sento i brividi pervadermi. Cerco di evitare il suo sguardo: mi sento sempre spoglia quando mi osserva.
"Guardami"ordina brusco. Sono quasi tentata di farlo ma se mi parla con quel tono può anche andare a quel paese. Quando lo ignoro lo sento sbuffare. Avvicina la sua mano al mio mento e cerca di sollevarlo nella sua direzione. Oppongo inizialmente resistenza a quel contatto improvviso ma, con un sospiro, alzo gli occhi.
"Di cosa vuoi parlare?"chiedo mentre cerco di usare un tono freddo. Sento la sua mano che si irrigidisce sotto al mio mento prima di allontanarla 
"Dimmi tu. Qualche problema?"risponde con un'altra domanda mentre io cerco di mantenere un'espressione arrabbiata.
"Io sto alla grande, benissimo direi"dico sarcastica. I suoi occhi ispezionano i miei per cercare qualcosa che a quanto pare non riesce a trovare
"Perché mi hai cacciato prima?"chiede infine. Mi aspettavo la domanda ma non avevo ancora formulato una risposta coerente. Alla fine sparo fuori qualche parola pensata sul momento.
"Dovevo...ehm... finire di lavorare e non..."borbotto senza riuscire a trovare una fine decente ma quando lo sento ridacchiare, mi fermo.
"Le bugie non sono il tuo forte"commenta sorridendo e quasi non cedo e ricambio il sorriso
"Guarda che io non sto..."
"Smettila di inventare cazzate Steph e dimmi la verità. Ti sei pentita di aver ricambiato il bacio?"mi interrompe. La sua domanda mi fanno sobbalzare mentalmente ed anche a questa non trovo risposta. Mi sono pentita? Certo che mi sono pentita. Non avrei dovuto assolutamente e non lo volevo; anche se forse il sospiro che ho rilasciato appena mi ha toccata... Cameron continua a osservarmi curioso e io non ho ancora deciso cosa rispondere. Alla fine opto per quello che è giusto che io dica.

"Sì, mi sono pentita. Non avrei dovuto baciarti"rispondo con voce bassa. Lo vedo immobilizzarsi per qualche secondo e dilatare le pupille. Poi ritorna in sé.
"Menti"risponde. Come fa a capirlo così bene?
Scuoto la testa in segno di negazione perché se usassi le parole sicuramente direi qualcosa di cui mi pentirei. Lo vedo esitare e riflettere mentre il suo sguardo si fa assente. Ho quasi la voglia di confessargli che mento per il nostro bene e che baciarlo è stato meraviglioso ma prima che riesca ad allungare una mano per accarezzargli il viso, lui si alza velocemente dal letto. Rimango bloccata ad osservarlo mentre infila la chiave nella serratura e la gira. Spalanca la porta e prima di uscire dice qualcosa che mi lascia senza parole.
"So benissimo che stai mentendo Steph ma stai tranquilla. Quello che qui si è pentito del bacio sono io. Credevo fossi più matura e pensavo avresti gestito la situazione in un altro modo invece eccoti qui a fare la bambina. Ti do un consiglio: vedi di smetterla di nasconderti e di accontentarti perché finirai per odiare quello che otterrai"
E si chiude la porta dietro di sé



Il mio mondo nelle tue mani(COMPLETA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora