Magnus Leroy ama aggiustare le cose, é affascinante, sicuro di sé, ostinato e segue una regola: non vedere la stessa donna per più di due volte, mai.
La duchessa di Raven è in grado di distruggere tutto quello che gli capiti a tiro, se disturba...
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La duchessa di Raven lasciò il suo corpo nelle mani di Pauline, il ventre, le gambe, il seno erano tornati ad essere gli oggetti inanimati di sempre, la spugna che Pauline strizzava e poi le passava addosso lentamente non le provocava più nessuna vergogna.
L'aiutò ad indossare l'ultimo vestito che aveva comprato, un po' audace, si rese conto quando ormai era troppo tardi. Si era lasciata convincere dalla sarta, si era vista con gli occhi di Magnus.
Si appoggiò con forza al legno del baldacchino mentre Pauline stringeva il corpetto e non si domandò se il fiato le mancò perché Pauline stava tirando i fili con troppa forza o perché ripensò che Magnus si sarebbe sposato.
Era tutto opaco, era tutto inutile. Le mani di Pauline, Parigi, i morti mai seppelliti e la sorte di Pamela abbandonata sull'erba, per sempre ferma al momento che precedeva di poco la resa al prepotente Mr.B.
<<Vi sentite bene?>>
Chiese Pauline quando vide che la duchessa si era appoggiata con tutta la forza al legno.
<<Si, é questo dannato corpetto, Pauline! Scioglilo, non riesco a respirare!>>
Pauline si era avvicinata di nuovo e aveva fatto come la padrona ordinava, tentando di fare più in fretta che poteva.
<<Volete che dica a sua grazia che non andrete al ballo stasera?>>
<<Perché pensi all'improvviso di poter interpretare i miei pensieri e di poter prendere decisioni al mio posto? Sto bene e andrò al ballo!>>
<<Come volete, my Lady!>>
La duchessa si era girata e l'aveva fulminata con lo sguardo.
<<Non azzardarti a chiamarmi mai più così se non vuoi essere rispedita in Francia domani!>>
Pauline aveva perso il laccio del corpetto, aveva abbassato la testa e si era scusata, aveva tentato persino di ricordare alla duchessa che le aveva ordinato lei di chiamarla in quella maniera. Ma la duchessa le riservò un'espressione così tagliente e fredda, che Pauline sebbene fosse nel giusto, lasciò perdere e l'acconciò il più velocemente che poteva.
Il duca l'attendeva all'entrata, era molto elegante e le sorrise non appena la duchessa lo sorpassò salutandolo con voce leggera, quasi inaudibile.
Quando entrarono in carrozza e furono finalmente soli, il duca tentò in tutti i modi di convincere la moglie a fargli vedere quello che gli aveva mostrato l'ultima volta. Ma trovò una ferrea opposizione, la duchessa tolse le sue mani in maniera decisa e puntò gli occhi al vetro di fronte a lei, non era arrossita, fissava semplicemente il finestrino. Guardava la schiena di Billy? Si domandò il duca cercando di capire cosa avesse attirato l'attenzione della moglie e guardando a sua volta, la sagoma scura della livrea del valletto.
<<Tiratevi giù il corpetto, vi prego.>>
Tentò ancora il duca. La duchessa si riscosse e guardò il marito come se fosse apparso all'improvviso.