.35. Tissue Paper's Promises

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Lo svegliò Lisa bussando leggermente alla porta

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Lo svegliò Lisa bussando leggermente alla porta. Aveva dormito pochissimo Magnus, si rigirò nel letto e mise un braccio sopra gli occhi sperando che bastasse a renderlo trasparente, ma non bastò. Così fu costretto ad aprire la porta e ad accettare ancora una volta la realtà delle cose. Non era chiusa a chiave, tuttavia Lisa non si sarebbe mai permessa di prendersi tali libertà. Sapeva quello che faceva la sua padrona con lui? Conosceva i suoi vizi? La vide fare due passi indietro e abbassare la testa non appena quella di Magnus sbucò dal corridoio. Aveva una strana venerazione nei suoi confronti, sebbene Magnus sentisse ormai di non valere nulla.

<<La contessa ti aspetta per fare colazione.>>

Magnus annuì.

<<Grazie Lisa.>>

Lisa pensò che Magnus fosse la creatura più gentile e affascinante che avesse mai avuto modo di conoscere e non sono questo. Ogni tanto le era capitato di spiare quello che succedeva nelle stanze della padrona e ora non riusciva a togliersi dalla testa il corpo sudato e perfetto di Magnus, i suoi muscoli che guizzavano e i suoi gesti violenti. Le sembrava una contraddizione che potesse essere tanto crudele a letto e tanto gentile nella vita, che conservasse i suoi modi eleganti nonostante lei lo avesse visto, visto davvero. La sera gli lasciava qualcosa da mangiare, rifaceva il suo letto, puliva personalmente i suoi vestiti e metteva, rischiando la galera, le sue lettere in mezzo a quelle della contessa, in attesa che lui si accorgesse di lei. Non sapeva leggere ma era infinitamente gelosa, temeva che lui scrivesse lettere d'amore a qualcun'altra. Il fatto che Magnus sapesse invece, sia leggere che scrivere, era un ulteriore incentivo a quella fascinazione che cresceva ogni giorno di più. Era estremamente soddisfatta quella mattina di aver avuto una scusa per parlare con lui, sperò che come sempre le parole non sarebbero sparite chissà dove solo perché lui le era di fronte. Provava i discorsi che voleva fargli davanti allo specchio, tentava di arricchire le parole, renderle eleganti per adattarle a lui, a quello che lui era nella sua testa. Amava la contessa? Voleva sapere. Poteva fare le stesse cose anche con lei che era solo una cameriera? Tentava di convincersi che fosse graziosa, il garzone in fondo le faceva la corte, e anche uno dei valletti della contessa tentava con poco successo, ma molta insistenza, di sedurla. Questo non faceva che alimentare un pochino la sua autostima, che però crollava miseramente ogni volta che arrivava il momento di confidargli i suoi sentimenti.

<<Grazie Lisa.>>

Ripeté Magnus visto che Lisa non si muoveva da lì e anzi lo fissava atterrita e con gli occhi spaventati.

<<Per cosa?>>

Trovò il coraggio di rispondere Lisa alzando lievemente le spalle.

<<Avanti Lisa, non essere modesta. Mi rifai il letto, rischi molto con le mie lettere e mi fai sempre trovare qualcosa da mangiare la sera.>>

Lisa rimase un attimo in silenzio, era il momento che aspettava, che aspettava da almeno un mese.

<<Lo faccio volentieri.>>

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora