.6. Don't

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Magnus osservava Londra affascinato

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Magnus osservava Londra affascinato. Raramente si vedevano giornate splendenti come quella, giornate così luminose da far sembrare in ombra tutto quello che aveva dentro. Dal suo sedile, mentre Billy Round si occupava di tenere ben salde le briglie, i suoi pensieri erano liberi di vagare. E continuavano a tornare al corpo della duchessa, alla violenza che quel corpo poteva esprimere, soprattutto, e a quel preciso gemito, roco, che le aveva sentito fare mentre lo bastonava. C'era qualcosa in quella donna che non aveva mai visto, che non conosceva. Gli aveva detto che quelli come lui si rotolavano con le contadine. Ma la duchessa avrebbe visto molto presto quello che potevano fare, quelli come lui. Per prima cosa non sarebbe stato romantico, oh no. Era pur vero che in questo non c'era niente di nuovo. Dorine la sera prima lo aveva accusato di non essere stato dolce. Lo sapeva, conosceva i suoi limiti. Non sapeva perché era stato creato in questo modo ma non poteva tollerare che gli altri lo toccassero, che invadessero la sua intimità, allora si limitava ad accoppiarsi e a prendersi i corpi delle altre donne come aveva visto fare agli animali. Sapeva che più delle percosse, quella mattina, aveva odiato lo spazio che la duchessa di Raven aveva invaso. Quella donna non era abituata a chiedere il permesso. Anzi, pensava che tutto le fosse dovuto. Ma con Magnus Leroy avrebbe imparato a farlo. L'avrebbe educata. E mentre passava di fronte alla cattedrale di St. Paul's e l'imponente guglia si stagliava e risplendeva davanti a loro, i suoi pensieri, dispettosi, erano tutti concentrati sulla donna seduta dietro di lui. Molto meno luminosa e decisamente più perversa. Aveva intuito bene le forme di quel corpo? Contro ogni logica si voltò a guardarla.
Billy Round perse per un attimo la sua guida sicura e la carrozza sbandò leggermente, tanto che la duchessa di Raven, ancora seduta e anche lei intenta a guardare la cattedrale sobbalzò e rivolse la sua attenzione alla piccola finestrella che la separava dal valletto e dallo stalliere.

Era stata colta di sorpresa. Nella sua testa si stavano affastellando pensieri confusi, in cui non emergeva niente di particolarmente interessante, tranne in un istante preciso, quando affascinata aveva fissato l'enorme cattedrale di St.Paul e forse per colpa di tutta quella luce si era sentita invadere da qualcosa di piacevole, e subito quella sensazione si era legata al momento in cui le mani di Magnus Leroy erano state sulla sua vita. Aveva capito che era un avvertimento, lui le stava dicendo che non voleva essere toccato, non da lei. Arrivò all'improvviso il nitrito di Molly e il brusco arresto della carrozza. Mise le mani di fronte a sé per frenare la collisione del suo corpo col vetro ma il viso finì vicinissimo alla finestrella. Inaspettatamente colse il bagliore verde degli occhi di Magnus Leroy. Si riscosse subito. Perché non lo aveva cacciato? Lo aveva sentito fremere quando aveva stretto il suo braccio. Con tutta la forza che aveva iniziò a sbattere il pugno contro il vetro, contro il suo viso. Ma lui non si mosse. Lei continuò anche dopo che la carrozza ebbe ripreso la sua calma e rassicurante andatura. E Magnus rimase a fissarla, a inchiodarla a quel vetro che lei continuava a colpire, nonostante fosse una cosa sconveniente, nono stasera andasse contro l'etichetta, nonostante tutto.

<<Togliti immediatamente.>>

Mimò con la bocca la duchessa di Raven. Il risultato fu che Magnus scosse la testa.

<<No.>>

Le rispose con la sua, di bocca.

<<No.>>

Ripeté di nuovo e stavolta scosse il capo, lentamente a destra e sinistra e i suoi riccioli neri e lucidi saltellarono in tutte le direzioni. Poi concentrò la sua attenzione sulle sue labbra e rimase così finché la guglia di St.Paul non divenne molto piccola e la carrozza non si fermata di fronte a Chiswick hall.

Lo avrebbe bastonato ancora, avrebbe riaperto le sue ferite. Promise a sé stessa la duchessa di Raven. Ma il mondo aveva già iniziato a cambiare. Era tutto al rovescio, in quella afosa giornata d'agosto.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora