.15. The Smell

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Non aveva quasi chiuso occhio, la duchessa si era addormentata solo verso l'alba

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Non aveva quasi chiuso occhio, la duchessa si era addormentata solo verso l'alba. A svegliarla erano state le mani di Magnus che leggerissime e pigre le stavano sfiorando il braccio.

<<Lo sapete che russate, my Lady?>> Il risolino che seguì la frase le provocò una subitanea indignazione.

<<Attento a come parli! Sono una duchessa...>> Replicò con una smorfia, stirandosi. Non era pronta a quello che avrebbe visto. Il viso rilassato e sorridente di Magnus sopra al suo, quel calore dei loro corpi.

<<Una duchessa che incurante delle forme russa come i miei amici contadini, un comportamento imperdonabilmente antisociale. >>

<<Siete ingiusto, Sir.>> Replicò lei sorridendo a sua volta.

Magnus si avvicinò di più e la annusò sfacciatamente. Ma sentì Ginevra irrigidirsi e allargare un po' le palpebre quando le loro labbra si trovarono vicine.

<<Avevo ragione, non si tratta di profumo.>> La annusò ancora.

<<Cosa?>> Sussurrò in risposta Ginevra tirandosi più indietro nel cuscino.

<<In questi anni non facevo che tentare di ricordare esattamente il vostro profumo. Ho addirittura, e non ne vado fiero, badate bene, cercato di trovare qualcosa di simile per mia moglie.>>

<<Bastava domandarmelo, potevate scrivermi una lettera, siete bravo con le parole a quanto mi ricordo.>>

Magnus rise divertito. La duchessa continuava a rimanere schiacciata in quella posizione, lui le era sopra, col viso sempre più vicino al suo.

<<Non sapevo dove foste, non potevo immaginare che eravate a poche miglia da me.>>

<<Sarebbe cambiato qualcosa?>>Ginevra notò che Magnus si incupiva. <<Cologne N° 4711>>

<<Cosa?>>

<<Il mio profumo, l'ho comprato poco prima di conoscervi su suggerimento della contessa di Winthorpe, l'ho fatto arrivare dalla francia. Bergamotto, limone, arancia, petit grain e...>>

Magnus ora sorrideva di nuovo, perfettamente a suo agio. Chiuse gli occhi mentre le sue labbra sfioravano quelle della duchessa che non osava muoversi.

<<Rosmarino... e rosa...>> Continuò Magnus col fiato corto. Poggiò le labbra su quelle della duchessa per pochi istanti. Respirava affannosamente. <<Del rosmarino ero sicuro... eppure...>>

Ginevra pensava che avrebbe dovuto subito allontanarsi, che quello che stava accadendo non andava bene. Tentò di richiamare alla mente il suo dolore passato, quello che era accaduto quando entrambi si erano lasciati andare come stavano facendo ora, la sua rovina. La sensazione dei sassi aguzzi che le tagliavano i piedi mentre il marito la obbligava a camminare scalza. Il palco dell'opera che si svuotava a causa della sua presenza, come se l'adulterio che aveva commesso fosse una malattia contagiosa.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora