-Epilogue- London September 1792

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Londra Settembre 1792

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Londra Settembre 1792

Bucklersbury House

Quella mattina Mary Shelly ignorò il canto del gallo, il russare di Roland e persino il bussare alla porta di Tyrell Abrams.

<<Mary? Mary?>>

Iniziava a far freddo, aveva i piedi gelati, li allungò nella direzione del suo fidanzato che le restituì un mugolio di fastidio, ma non si svegliò. L'aveva perdonata, infine, non aveva capito perché lo avesse fatto così all'improvviso, si domandò quanta parte avesse avuto nel suo ripensamento la scena terribile a cui avevano assistito tutti il giorno prima. Si sorprese a sorridere quando si rese conto che Roland aveva davvero il sonno pesante e che le era mancato terribilmente dormire con lui. Rimase ancora in quella posizione per un po', poi si alzò di scatto e si mise seduta con il cuore pieno di sconforto.

I passi di Tyrell si allontanarono. Non avrebbe potuto rimandare ancora di molto l'incombenza di dover tornare ai suoi doveri, era solo una sguattera, nient'altro. Ma quello fu un piccolo segnale di ribellione che si volle concedere nonostante tutto. Il sole iniziava a sorgere illuminando la camera col letto singolo che avevano condiviso e il lenzuolo con Roland sotto che si alzava e abbassava.

<<Mary? Sono Pauline! Apri dannazione, stupida femmina! Pute! Idiot! Butto giù la porta!>>

Mary sospirò, era sicura che si, Pauline, ostinata come un mulo, avrebbe davvero potuto farlo.

<<Vattene!>>

Tentò di dire, si fece su con le lenzuola in un'insubordinazione tutta infantile. Ma Roland, stavolta svegliato dal rumore, si alzò di scatto. Notò che la stanza era illuminata.

<<Il gallo ha già cantato! Dannazione, dev'essere tardissimo!>>

Cercò le sue brache, si accorse di Mary e le scoccò un bacio sulle labbra insieme ad un sorriso.

<<Apri alla tua amica, che aspetti?>>

Mary non si mosse, allora si decise lui.

Pauline si lanciò nella stanza ignorando Roland mezzo nudo.

<<Che hai in mente di fare? La duchessa ti sta cercando dappertutto!>>

<<La duchessa?>>

Pauline sbuffò, la prese per le spalle e tentò di farla rinsavire scuotendola.

<<Hai presente la tua padrona? La donna per cui lavori?>>

<<Sta bene?>>

Pauline sorrise dando una chiara occhiata sfacciata al corpo ancora mezzo nudo di Roland. Mary si stizzì, era gelosa perché anche Roland era stato in Francia da bambino ed ebbe paura che Pauline potesse essere interessata a lui, o peggio, lui a lei.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora