Magnus Leroy ama aggiustare le cose, é affascinante, sicuro di sé, ostinato e segue una regola: non vedere la stessa donna per più di due volte, mai.
La duchessa di Raven è in grado di distruggere tutto quello che gli capiti a tiro, se disturba...
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<<Mi è impossibile purtroppo! Pensavo di accettare l'invito che ho appena ricevuto dalla contessa di Winthorpe a farle nuovamente visita, potrei tentare di perorare la vostra causa, almeno >>.
L'unica cosa a cui stava pensando la duchessa era che non vedeva l'ora di chiudersi in camera e rileggere ancora e ancora e ancora quelle parole suggestive, scavate sul foglio, incise a fuoco nella sua mente.
Vi siete toccata anche voi...
Insinuava.
Come ho fatto io...
Confessava. E quella maledettissima eccitante firma:
Magnus Leroy
Il duca si fece versare ancora del tè freddo e lo sorseggiò con calma nemmeno si fosse trattato di Brandy.
La duchessa vide i suoi baffetti bagnarsi di tè e la cosa le riportò alla mente la saliva con cui l'aveva deliziata durante il loro mancato amplesso.
<<È una buona idea, mia cara. Tuttavia ve ne propongo una migliore, verrò con voi a fare visita alla contessa, è molto che non la incontro nei salotti. Ho sentito parlare di lei ultimamente, quando è stato? Oh sì, mi pare proprio ieri sera mentre voi eravate ai Vauxhall Gardens. Si dice che abbia un nuovo amante, uno stalliere che porta ovunque lei vada e che intende elevare a gentiluomo >>.
Fece una pausa e poggiò il bicchiere dove aveva iniziato a formarsi un po' di condensa, c'era troppo caldo fuori e troppo freddo, infinitamente troppo, dentro.
<<Ne sapete niente? Lo avete visto?>>, domandò il marito tendendo il busto sopra al tavolo in maniera cospiratoria.
<<Si, qualche volta >>. Ammise incerta la duchessa rigirando all'infinito il pudding disgustoso nella ciotola.
<<Ah, allora è vero. Oh, cielo. Una donna, seppure vedova, non dovrebbe fare una cosa tanto oscena, abusando della sua libertà. Lo trovo a dir poco riprovevole. La sua reputazione non è tanto diversa da quella delle altre donne, spero per lei che abbandonerà i suoi sciocchi propositi. Anzi, sarò io stesso a metterla in guardia, in qualità di vecchio amico >>.
Finì velocemente il tè. La duchessa di Raven sentì improvvisamente il rossore scomparire a quelle parole. Anche la lettera di Magnus le sembrò finalmente quello che era, non tanto la seduzione affascinante di un uomo che l'aveva corteggiata, quanto le insinuazioni fuori luogo di uno squallido sottoposto. Per questo storse il naso.
<<Il pudding vi disgusta?>>
Non quanto il vostro nuovo e ridicolo atteggiamento nei miei confronti.
Avrebbe voluto gridarlo, avrebbe voluto urlare così forte da spaccare i bicchieri, incrinare i piatti e mettere sotto sopra quell'apparenza rispettabile dietro cui si nascondevano tutti. Erano stati rispettabili i suoi gemiti nella notte? Era stato rispettabile solo perché nessuno l'aveva vista? Il duca si limitò a registrare l'improvviso cambio di registro della moglie e non disse nulla. La guardò chiamare Mary Shelly e Audrey Phillis e accanirsi contro di loro come aveva fatto altre infinite volte. Questo ebbe il potere di raffreddarlo anche in quella calda giornata di settembre. Nel frattempo, però, ebbe modo di notare che Audrey non gli dispiaceva troppo, perché da quella posizione riusciva a intravedere due natiche tonde sotto la divisa che portava.