Era tutto silenzioso, tutto fermo. Ormai la duchessa di Raven stava sudando copiosamente, sentiva i capelli incollati al collo. Anche la camiciola di Magnus era bagnata dal sudore dove non lo era dal sangue. Si sentiva solo il cinguettare allegro e stonato di qualche uccello. Roland Barns si schiarì la voce.
<<Vostra grazia, cosa volete che ne facciamo di lui?>>
La duchessa si era piegata e aveva appoggiato le mani sulla gonna del vestito tentando di riprendersi dalla fatica che le era costata bastonare Magnus Leroy.
<<Portatelo nelle stalle, fatelo lavare, lo voglio pronto tra mezz'ora per le consuete visite.>>
Roland Barns rimase un attimo interdetto mentre già il lacché si passava un braccio di Magnus sopra le spalle. Era un uomo semplice Roland Barns e si grattò la testa ormai infuocata dopo essere stata per tanto tempo sotto al sole. C'era stato così tanto che pensò di avere le trabecole. Forse era così che accadeva di impazzire. Come diamine era possibile che la contessa di Raven non volesse licenziare Magnus? Provava una tale pena per quel ragazzo che anche se era grande e grosso doveva essere più giovane di lui di qualche anno. Non gli conveniva restare lì. Si disse. Si fece coraggio tentando di perorare la sua causa.
<<Mi dovete scusare se mi permetto di insistere, intendete dire non volete mandarlo via?>>
Il sangue di Magnus stava gocciolando per terra lentamente, proprio come quello del maiale quando veniva sgozzato. Alle parole di Roland drizzò le orecchie ma non alzò la testa.
Era difficile definire esattamente quello che stesse pensando Magnus in quel momento. Era qualcosa che aveva a che fare col piacere che provava quando dopo una giornata particolarmente calda si faceva il bagno nella tinozza dietro la vigna d'uva. O al piacere che aveva sperimentato in certe particolari serate estive quando la birra fresca gli scendeva giù per la gola alla taverna del diavolo. O ancora alla pelle di Dorine solo la sera prima. A quel neo sotto al seno che lo aveva affascinato e che l'aveva convinto a prenderla ancora. E stava funzionando, per un po' il dolore era sparito, scomparso sotto al ricordo dei gemiti di Dorine, e quella donna satanica che lo stava umiliando e ferendo era stata cancellata e sostituita. Ma le parole di Roland avevano avuto l'effetto di portare la pelle di Dorine e i suoi gemiti lontano. Aveva sentito tutto.
<<Non voglio rimanere.>>
Disse Magnus Leroy nel mezzo di quella giornata calda con voce decisa e bassa, sembrava provenire direttamente dalla sua anima. Faceva impressione che un tono tanto elegante provenisse da quell'uomo sporco di sangue e malmenato.
La contessa si mise di nuovo dritta e riprese il bastone in mano, attenta ad impugnarlo dalla parte in cui non c'era sangue. Glielo mise sotto al mento, imbrattandoglielo di rosso.
<<Non ho capito bene, Magnus Leroy.>>
E suonò pericolosamente gelida in quella giornata tanto calda.
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LA DUCHESSA DI RAVEN
Fiksi SejarahMagnus Leroy ama aggiustare le cose, é affascinante, sicuro di sé, ostinato e segue una regola: non vedere la stessa donna per più di due volte, mai. La duchessa di Raven è in grado di distruggere tutto quello che gli capiti a tiro, se disturba...