Che la servitù era praticamente speculare a quella presente a Bucklersbury House fu la seconda cosa che Magnus pensò. La prima, invece, fu che si vedeva dai colori accesi che quella era una casa in cui viveva una donna sola. I colori dominanti , ossia il rosso, il blu e l'oro della carta da parati e dei tessuti, insieme a quei disegni di rami intrecciati tra di loro, gli facevano subito venire in mente l'oriente. Un oriente morbido e languido. Venne consegnato da un maggiordomo gentile e con i capelli grigi come l'altro a una cuoca grassa e sorridente, poteva tranquillamente essere una lontana parente di Elsa Pound, considerata la somiglianza, che tra una stretta vigorosa e qualche sorriso materno lo indirizzò a sua volta a una cameriera piuttosto avvenente. Si chiamava Lisa e aveva all'incirca la sua età. Aveva i capelli scuri ed era molto minuta e tonda.
<< Cosa ti sei fatto?>>
Gli disse non appena si fu tolto la camiciola.
<< Cos'è quello?>>
La interruppe Magnus guardando sospettoso il vasetto che la ragazza aveva in mano.
<<È un decotto di alcune erbe, latte e miele. Funziona bene sulle ferite, posso?>>
<<Faccio io, se non ti dispiace. >>
Per oggi, gli sembrava che le persone avessero invaso anche troppo i suoi spazi.
<<C-certo come vuoi.>>
Rispose arrossendo la cameriera. Era adorabile, se fosse stata una delle tante serate che passava alla taverna del Diavolo avrebbe provato a sedurla, avrebbe fatto la fatica. Ma oggi era di pessimo umore, così non si prese il disturbo di importunare quella ragazzetta minuta e mora. Allentò le fasciature e prese un po' d'unguento con due dita, non appena quell'intruglio cremoso entrò a contatto con le ferite aperte si sentì immediatamente meglio.
<< Non è stata una rissa.>>
Disse Lisa dimenticandosi che non stava parlando con sé stessa.
<<No, è stata una donna.>>
Lisa mise in maniera teatrale entrambe le mani sulla bocca. Anche se fissava ipnotizzata i muscoli di Magnus Leroy. Non aveva mai visto in vita sua un uomo così bello e Tom Selleck, il figlio del fabbro, era purtroppo destinato a perdere il primato nel suo cuore.
<<Pensavo che nessuna fosse peggio di... di...>>
<<Della contessa di Winthorpe?>>
Terminò Magnus seduto sul grande tavolo di legno e intento a finire il lavoro.
<<Si, insomma lei è....>>
<<Non mi è sembrata così terribile. >>
<< Oh, no con gli uomini non lo è. Non finché... ecco, non subito, comunque.>>
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LA DUCHESSA DI RAVEN
Ficțiune istoricăMagnus Leroy ama aggiustare le cose, é affascinante, sicuro di sé, ostinato e segue una regola: non vedere la stessa donna per più di due volte, mai. La duchessa di Raven è in grado di distruggere tutto quello che gli capiti a tiro, se disturba...