.20. Revolve around Them

1.5K 103 3
                                    

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


La contessa di Winthorpe aveva iniziato a delirare, la sua bocca sputava improperi mentre Lisette tentava di farla stendere a letto, ma quella donna girava la testa a destra e a sinistra come una cavalla imbizzarrita alla ricerca forse di ossigeno o forse solo di sollievo, il corpo scosso da tremiti violenti. Il duca di Raven spaventato dalla scena se ne stava in fondo alla stanza, tra le mani teneva per la spalliera un'elegante sedia di legno intarsiata e ogni tanto guardava Alexandra che si avvolgeva su sé stessa facendogli venire in mente i serpenti, ogni tanto guardava fuori dalla finestra, il vento ormai violentissimo che scuoteva gli alberi con forza e la neve che aveva iniziato a scendere fitta.

L'animo del duca di Raven era diventato limpido in mezzo a quella tragedia, improvvisamente sapeva esattamente cosa fare. Lo seppe perché guardando il corpo in preda al dolore della sua amante pensava solo a cosa stesse facendo sua moglie, al perché quella che aveva sempre considerato un'ubbidiente creatura con un'educazione severa, lo avesse prima condannato al ridicolo perdendo la sua verginità in maniera tanto sciocca e ora fosse corsa dietro allo stalliere come se ne valesse della sua vita.

Sentiva un fremito di disagio all'idea che Alexandra gli avesse nascosto la verità, tutto quel tempo aveva creduto che il colpevole fosse Edmund Vallet, che fosse lui l'uomo che gli aveva sedotto la moglie, invece era stato Magnus Leroy, il suo parvenu, il suo amante, il suo stupido leccapiedi e quello che era peggio era che lei stessa lo aveva istruito a dovere affinché traviasse la sua innocente Ginevra.

Oh, che sollievo insperato sentiva all'idea che il bambino fosse morto e con lui tutto quello che lo legava a quella donna, rendendo vani i suoi ultimi scrupoli.

Lisette si avvicinò a lui, era graziosa Lisette, dicevano che fosse l'amante di Magnus. Si, lo era, le concesse ad una più approfondita occhiata, era senza dubbio attraente, se fosse stato solo qualche anno prima il duca l'avrebbe sedotta ma ora che il tempo era passato implacabile sentiva solo l'esigenza di una nuova tranquillità, voleva accanto a sé solo una donna, l'unica per cui avesse provato qualcosa, anche se quel qualcosa non era esattamente l'amore quanto una strana forma di curiosità.

<<Vostra grazia sta meglio. Potete andare da lei se volete, si è calmata.>>Si avvicinò al letto. Alexandra gli porse le mani.

<<Non saremmo mai dovuti venire.>> Lo disse con una voce sofferente e inframezzata dai sospiri.

Robert scosse la testa.

<<Il bambino...>> Tentò Alexandra con le lacrime agli occhi.

<<Mi avete mentito, solo questo conta per me. Non c'è più niente che mi leghi a voi, né le vostre bugie, né i miei doveri.>>

Alexandra aprì la bocca a vuoto, alla ricerca di ossigeno, gli occhi scuri saettavano come due pietre scure per la stanza. <<Forse non è tutto perduto, lady Sanders ha scritto al dottore e appena la tormenta cesserà sarà qui e noi...>>

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora