.38. Please Do

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Non si era mai sentita tanto sprovveduta in vita sua

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Non si era mai sentita tanto sprovveduta in vita sua. Non c'era molto da dire, per essere morto Magnus Leroy se la passava strepitosamente bene.

Avrebbe voluto ignorare chi fosse quella giovane donna che era con lui ma aveva sentito Pauline e Mary parlarne e anche se avevano abbassato la voce, aveva compreso abbastanza della conversazione.

Sophia di York, figlia del visconte di Linley; ossia la donna più desiderata di Londra, il padre possedeva una piccola fortuna e il suo fidanzato era niente meno che il conte di Winchester, la cui fama lo precedeva. Si mormorava fosse uno degli uomini più belli d'Inghilterra.

Sembrava tutto perfetto, una coppia invidiata dall'intera londra, eppure il fidanzamento con cui si riempivano la bocca in ogni salotto rispettabile era saltato per via di un uomo misterioso che aveva distrutto la reputazione della giovane Sophia.
E l'uomo che aveva fatto tutto questo era lo stesso che la duchessa amava intensamente.

Essersi rinchiusa a Bucklersbury House a quanto pareva non era stato sufficiente a proteggerla, quel destino negativo l'aveva inseguita fin lì e la prima volta che si era avventurata fuori dalle mura della sua fortezza, si era accanito ancora contro di lei.

Si passò una mano sul viso, la giornata si era ingrigita, l'umidità pesante era calata su tutti indiscriminatamente, il bel sole giallo era sparito da qualche parte dietro le nuvole che minacciose si avvicinavano.

I capelli si erano appiccicati alla fronte, dove aveva lasciato quel dannato cappello nero? Era volato via insieme alle sue ultime speranze.

Sentì la rabbia impossessarsi di ogni fibra del suo corpo e le lacrime minacciare di uscire.

Tentò di respirare, suo figlio era seduto compostamente come non era mai stato. Che apparisse tanto rigido nonostante la postura ancora infantile le smosse dentro una profonda tenerezza di madre, così forte da farla dimenticare per un momento quello che era appena successo.

Ogni tanto, madre e figlio si aggrappavano alle pareti soffocanti della carrozza tentando di tenersi in equilibrio, se non altro Billy Round stava eseguendo gli ordini alla perfezione.

Dannazione, pensò Ginevra, Magnus l'aveva fatto di nuovo. Aveva di nuovo trascinato una donna in fondo con lui. Se il matrimonio si Sophia era saltato, la colpa era soltato sua.

Quello che faceva più male però era la certezza che Magnus Leroy al di là delle sue belle parole e dei suoi gesti plateali non fosse mai davvero stato innamorato di lei mentre Ginevra gli aveva votato la sua intera esistenza. Eppure Sophia quel pomeriggio non le era sembrata, col suo cappellino colorato, la sua giovinezza e la sicurezza sfacciata che esibiva al braccio di Magnus, esattamente una donna infelice.

L'immagine di loro due insieme le diede il voltastomaco. Si portò una mano alla gola ma una nuova, improvvisa scossa della carrozza la costrinse ancora a fare attenzione al suo equilibrio.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora