.25. Sans-Serif Seduction

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La mattina seguente la duchessa di Raven si sveglio senza mutandoni e col sole che le accarezzava il viso, fece un mugolio di piacere e si rigirò nelle lenzuola piacevolmente fredde

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La mattina seguente la duchessa di Raven si sveglio senza mutandoni e col sole che le accarezzava il viso, fece un mugolio di piacere e si rigirò nelle lenzuola piacevolmente fredde. Dopo la fenomenale scoperta di quello che c'era sotto il suo indumento intimo, aveva passato la notte a tentare di riprodurre quel medesimo irresistibile piacere e pensava di essere diventata davvero esperta. Era sicuramente un suo talento, come cavalcare Molly o rimettere in riga la servitù. Solo che questo era molto più divertente e l'ultima volta che l'aveva fatto, la terza se non ricordava male, era crollata in un sonno meritatissimo. Il migliore e il più profondo da che ne avesse memoria.

Quando mise a fuoco la stanza vide che Pauline la guardava rigida nella sua postura francese e le venne da ridere, allora rise. Al che Pauline fece la faccia spaventata di chi all'improvviso si sia trovato di fronte ad una situazione stupefacente e inquietante.

La duchessa si stiracchiò e si mise in piedi, vide che Pauline aveva in mano i suoi mutandoni.

<<Avevo caldo >>. Si preoccupò di precisare senza troppa ansia. Pauline annuì.

<<Mais Oui, ma certo, vostra grazia...ehm my Lady, è stata una nottata piuttosto calda quella appena trascorsa. >>

My Lady.

La camicia da notte trasparente lasciava intravedere le sue forme, per un attimo si guardò affascinata allo specchio come se le fossero spuntate all'improvviso durante il sonno.

Quando Pauline la spogliò e come sempre le passò la spugna addosso senza trascurare le parti intime provò qualcosa di simile alla vergogna. Il che la sorprese non poco. Chiuse gli occhi per evitare di guardare la spugna che strizzata nel catino le veniva passata lentamente addosso.

<<Non potete fare più in fretta, stupida francese?>>, tentò di mascherare quel ritrovato pudore dietro la solita rabbia. In realtà la spugna le sembrava morbida addosso al suo corpo e avrebbe voluto che Pauline facesse più pressione, moriva dalla voglia di confidarle quello che aveva scoperto. Tutto questo mentre la chiamava, possibilmente, my lady.

La tortura finì in fretta e scese le scale sospirando. Il bacio con Magnus era stato esorcizzato attraverso i suoi gemiti notturni, quella mattina alla contessa sembrava di essere vuota, completamente e deliziosamente appagata. Si disse che era stata una sciocca a farsi tentare e baciare in quel modo e che non si sarebbe più concessa simili distrazioni. Magnus era solo quello che era, uno stalliere che le faceva ribrezzo.

Ma stava per mettere il suo piedino ben calzato in fallo sull'ultimo gradino, non appena la sua voce le risuonò nelle orecchie.

E non lo farete nemmeno per amore?

Fu coraggiosa e si sforzò di fare più attenzione sia a dove metteva i piedi sia a tenerli ben piantati a terra. Tyrell l'aspettava come ogni mattina alla fine delle scale, la aiutò a non cadere e le porse la sua corrispondenza.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora