Magnus Leroy ama aggiustare le cose, é affascinante, sicuro di sé, ostinato e segue una regola: non vedere la stessa donna per più di due volte, mai.
La duchessa di Raven è in grado di distruggere tutto quello che gli capiti a tiro, se disturba...
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Londra Agosto 1792
Bucklersbury House
Mary Shelly era sicura che il gallo avesse cantato. C'erano da fare molte cose quella mattina e lei sapeva benissimo di essere il primo ingranaggio di un meccanismo complesso che non poteva assolutamente rischiare di bloccarsi. Era fiera di avere un compito di tutto rispetto, lo aveva fatto presente anche al macellaio il giorno prima, senza riuscire a nascondere la sua soddisfazione. Era solo una sguattera, per ora, ma era lei la prima ad alzarsi seguita da Roland Barns, il paggio. Era lei ad aprire le danze ogni santo giorno e sapeva quanto fosse importante anticipare la mossa degli altri. Gli diede una gomitata, Roland stava ancora russando.
<<Il gallo ha cantato.>>
Roland Barns che non era certo un timorato di Dio, le aveva dato le spalle continuando a russare in un'altra posizione. Avevano una piccola storia da qualche settimana, si dicevano che non era niente di importante. La verità era che le relazioni, per quelli del loro grado, erano molto più semplici e oneste di quelle dei signori.
<<Avanti!>>
Lo spinse fuori nonostante la sua mole, ci si era messa di impegno visto che Roland era un imponente ragazzone di un metro e novanta.
<<Mary! Ma che ore sono?>>
Roland si alzò di scatto appena si rese conto che era probabile che Mary Shelly avesse ragione, il gallo aveva cantato e loro dovevano svegliare la casa. Come ogni mattina spazzarono velocemente i pavimenti della cucina, alla cuoca non piaceva trovare le briciole della sera prima, e svuotarono i vasi da notte, li lavarono e li rimisero al loro posto per la prima di innumerevoli altre volte. Poi tornarono in cucina, era ora che anche gli altri domestici si svegliassero, e non era civile poter pensare che, al diavolo i ranghi, lo facessero senza una buona tazza di tè. Mary quindi riempiva le tazze destinate alla servitù e si preparava per andare a sbarbare Tyrell Abrams. Lo faceva a giorni alterni e oggi era martedì. Tyrell Abrams si era già svegliato e vestito, aspettó che Mary consegnasse la colazione a lui e alle altre cameriere e poi si mise seduto in attesa che le mani di Mary lo rendessero presentabile. Era il maggiordomo, e il ruolo che ricopriva era del massimo lustro, Tyrell come ogni mattina aveva già aperto le imposte e tirato le tende, e la cuoca, Elsa Pound, che era arrivata proprio insieme al maggiordomo, aveva già dato istruzioni a Roland affinché tornasse dal mercato con la frutta di stagione e la carne da inserire nel menù.
Elsa aveva in grande considerazione il suo lavoro, era stata scelta tra almeno cento candidate e ripeteva con ostentazione il fatto che era un privilegio poter cucinare per il duca di Raven e per la sua consorte. In realtà, a dirla tutta, avrebbe preferito cucinare solo per il duca di Raven, consorte esclusa. Certo era consapevole che non avrebbe mai e poi mai potuto esprimere un pensiero del genere a voce alta, anche se un paio di volte lo aveva confessato a Mary che era solo una sguattera e di sicuro avrebbe tenuto la bocca chiusa.