.43.The Ruination

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Magnus Leroy si ubriacò, era la prima volta che accadeva? Si, non ricordava di essersi sentito tanto male in passato

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Magnus Leroy si ubriacò, era la prima volta che accadeva? Si, non ricordava di essersi sentito tanto male in passato. Sperò che la birra lavasse la sua coscienza, che cancellasse i gemiti della duchessa, quell'impressione avvolgente e di leggero stordimento che aveva provato quando si era spinto dentro di lei. Si ricordava la sensazione della stoffa liscia del suo vestito, seta, si disse di nuovo, mentre la stropicciava in mezzo ai pugni per concentrarsi e non far finire tutto prima di quanto avesse voluto.

Intravide Dorine contro il sole, si stava rimettendo il vestito liso di un confuso color carne. Dove si trovavano? Era l'ovile del vecchio Puddy?

<<Che ore sono?>>

<<La campana ha fatto un paio di rintocchi, sono passate le nove.>>

Dorine si allisciò i capelli con le mani, continuava a trovarla brutta.

<<Chi è Ginevra?>>

<<Nessuno.>>

La testa gli scoppiava, come erano finiti lì?

<<Che è successo?>>

<<Mi sono presa la seconda volta che mi dovevi, sono innamorata di te, Magnus. Stanotte sei stato così dolce, continuavi a dirmi che mi amavi anche tu, so che è così.>>

<<Cosa stai dicendo, Dorine?>>

<<Non ti ricordi niente? È stato tutto molto romantico, ben diverso dalla prima volta, ad essere onesti.>>

Perché Dorine parlava di Ginevra? Davvero l'aveva chiamata così mentre era ubriaco?

<<Dicevi delle cose senza senso, parlavi di una certa Pamela, mi dicevi che io non dovevo sentirmi in colpa, che ti saresti occupato di tutto, lo farai davvero? Ti prenderai cura di me?>>

Sotto la luce diretta del sole intravide la pelle butterata di Dorine, quel neo poco sopra al seno che l'aveva affascinato la prima volta.

Dov'era Ginevra? Cosa stava facendo, era tutto un sogno quello che immaginava di aver fatto con lei? Poi lo colpirono le parole della contessa, Brighton e il suo imminente matrimonio. Avrebbe voluto lanciarsi a Bucklersbury House, vederla di nuovo, prenderla ancora. Aveva davvero fottuto Dorine scambiandola per lei?

Si alzò e nudo si avvicinò a Dorine che ricambiò con uno sguardo malizioso.

<<Vuoi farlo ancora?>>

Odiava l'odore di Dorine, sapeva di birra e di unto.

<<No, sto per sposarmi.>>

Dorine fece due passi indietro.

<<Tra poco partirò per Brighton con la mia futura sposa.>>

<<Ma io ti amo!>>

<<Mi dispiace Dorine, ti avevo avvertita, ero stato chiaro, sono fatto male.>>

<<Aspetta, ti prego, Magnus...>>

Si rivestì velocemente e lasciò Dorine con gli occhi lucidi, provo a seguirlo ma rinunciò dopo poco, quando Magnus ebbe aumentato l'andatura. Sapeva che doveva andarsene il prima possibile, andare a Chiswick House, prendere Lisa e recarsi subito a Brighton ma i piedi furono più veloci e schietti dei suoi pensieri e si ritrovò fuori casa della duchessa in un battibaleno, senza quasi ricordarsi come ci fosse arrivato.

La rena rossa scricchiolava sotto ai suoi piedi e la testa martellava, rimase fermo lì fuori aspettando di vederla uscire, come se fosse stata la cosa più normale. Si sentiva in colpa per quello che aveva fatto con Dorine anche se non capiva il perché, la stanza in cui si era spinto dentro Ginevra ora gli sembrava così lontana che anche se tentava di riacciuffarla, di ricostruirla, falliva. Ma i gemiti li ricordava bene, la testa della contessa che ondeggiava a destra e sinistra come alla ricerca dell'ossigeno, il suo sesso sfacciatamente stretto. Si impose di non pensarci ancora, di non torturarsi e rimase in attesa, finché sentì il tono concitato della duchessa e delle urla femminili. Qualcosa si accese dentro di lui e poi si ruppe come un vaso di cristallo che distrattamente sia lasciato al suo destino. La porta si aprì di botto, Mary e un'altra ragazza si affacciarono seguiti da Roland.

<<Cosa vuole fare? Potrebbe ucciderla?>>

<<Può fare quello che crede è il duca, è lui che comanda.>>

Roland appena lo vide corse verso di lui lasciando le due donne indietro.

<<A quanto pare amico, non c'è bisogno che vi sporchiate le mani, ci ha pensato il cielo a punirla per le sue azioni. >>

Roland si ricordava della loro conversazione nella stalla? Sembrava preoccupato, ogni tanto guardava verso la finestra e altre volte guardava lui.

<<Che significa?>>

Il mal di testa era sparito, Magnus sentì insieme l'impotenza di poter fare qualcosa, il senso di colpa e infine la rabbia. Strinse i pugni.

<<Altro che spezzarle il cuore, è già tanto se non le spezzerà il collo e le gambe.>>

<<Roland, non capisco.>>

<<Non serve più che ti vendichi per quello che quella donna ti ha fatto, il duca ha scoperto che non era vergine.>>

Immaginò la rena allargarsi sotto i suoi piedi, gli sembrò sangue. Infine udì lontane le parole di Mary che continuava a ripetere che aveva tentato di aiutarla, le avevano dato un lenzuolo sporco al posto del loro ma non era servito a niente, il duca già sapeva, aveva capito subito. Rimasero zitti quando altre urla arrivarono fin lì sotto e si sentì il rumore di un mobile che rovesciava a terra, un frastuono spaventoso di stoviglie rotte e infine il suono sordo del legno spezzato.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora