.12.Bullet Pudding

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La duchessa di Raven si ripromise di fare finta che lui non l'avesse mai toccata, si portò la mano laddove quella di Magnus l'aveva più o meno distrattamente sfiorata e inconsciamente, passandoci sopra la sua, tentò di ristabilire il dominio sul s...

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La duchessa di Raven si ripromise di fare finta che lui non l'avesse mai toccata, si portò la mano laddove quella di Magnus l'aveva più o meno distrattamente sfiorata e inconsciamente, passandoci sopra la sua, tentò di ristabilire il dominio sul suo corpo.

<<E' vero quello che si dice del duca di Seillac?>>Era la voce di Charles a parlare, mentre prendevano posto intorno al piccolo tavolo rotondo in cui era sistemato un grande piatto con all'interno una montagnola di farina. Sulla cima della farina c'erano due palline.

Il cameriere porse ad ognuno un cucchiaio. Il duca di Raven lo prese distrattamente, osservava la moglie con il solito misto di rimprovero e rimpianto.

Magnus Leroy si sedette tra Lisa e la giovane marchesa di Villeron, un'ereditiera considerata a corte un ottimo affare per chi fosse riuscito ad accaparrarsela. Subito la marchesa si allungò verso di lui, sussurrandogli qualcosa che provocò la rara risata di Magnus. Una risata di gola che gli aveva fatto muovere su e giù il pomo d'Adamo. In piedi accanto ad altre due cameriere, Lisette lo osservava da lontano.

La duchessa di Raven provò un subitaneo moto di fastidio, che tentò di mascherare giocherellando col cucchiaio. La notte non riusciva a dormire, la veglia si alternava a sogni che la facevano svegliare madida di sudore e eccitata. E sembrava che neppure il toccarsi riuscisse più a placarla. Da quando erano arrivati si era sottratta con ogni scusa ad Edmund che, da gentiluomo qual era, aspettava solo un suo cenno per entrare di nuovo nel suo letto. Alzò gli occhi e incontrò quelli di Magnus che continuava a parlare con la marchesa di Villeron, umiliando ancora la moglie e che rivolgeva a lei, solo a lei, due occhi verdi attenti e implacabili.

In quei quattro giorni non aveva fatto altro che fissarla, tirarle frecciatine, tentare in ogni modo di infastidirla, ma quella era stata la prima volta che la toccava di nuovo dopo sei anni.

<<Allora? E' vero quello che ho sentito dire sul duca di Seillac? E' un peccato, era un uomo molto simpatico, l'ho visto solo in un paio di occasioni ma...>>Charles diventò immediatamente scarlatto non appena ebbe pronunciato quella domanda che sembrava poco casuale.

<<Si, è tutto vero purtroppo.>>Disse il duca di Raven con la sua voce ferma e leggermente acuta.

<<Oh, cielo, ma è terribile, chi si azzarderebbe a fare una cosa simile?>> Proruppe ora Charles con foga. Il duca di Raven guardò distrattamente la contessa di Winthorpe che poggiò il cucchiaio sul tavolo. Il vento continuava a far sbattere in maniera sinistra i rami contro i vetri.

La luce delle candele illuminava il volto dei presenti disegnando ombre suggestive.

<<E' passato un anno ormai, devo dedurre che qui i pettegolezzi arrivino molto in ritardo.>> La contessa lo disse con freddezza e supponenza, come ad indicare che l'argomento fosse chiuso.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora