.31. Opaque Circle

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Magnus sentì le fronde che lo minacciavano, lo tiravano via, lo ostacolavano

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Magnus sentì le fronde che lo minacciavano, lo tiravano via, lo ostacolavano. Con un braccio tentò di proteggere il viso e proseguì nonostante gli sembrò che tutto gli fosse avverso. Ora il colore acceso del vestito della duchessa era una porzione sempre più consistente del paesaggio che aveva intorno. Pensava solo a far allargare quella macchia, pensava a spronare il più possibile quel cavallo che non andava, secondo lui, abbastanza veloce, pensava al suo desiderio, che invece era già sepolto in mezzo a quella dannata stoffa.

Ad un certo punto vide che la duchessa era a sua volta rallentata dagli ostacoli di cui, questa porzione di radura, era piena. Approfittò del vantaggio per dare un'ultima, risolutiva sferzata al povero cavallo stremato. Sentiva il respiro accelerato della bestia ed era impossibile, lì in mezzo, distinguere il proprio. Si protese abbastanza per afferrare una briglia di Molly e con tutta la forza che aveva spinse quel cavallo contro il suo.

<<Shhh, stai ferma, ecco brava, così... fermati...>>

Lo disse a bassa voce a Molly, ma i loro cavalli continuarono a girare in tondo per un po'.

Quando si furono fermati notò che la duchessa si teneva ancora avvinta al manto dell'animale, aveva gli occhi chiusi e niente faceva pensare che si fosse resa conto del fatto che erano ormai fermi.

<<My Lady, voi siete pazza, ve l'ha mai detto nessuno? Cosa vi è saltato in mente?>>

A quel punto la duchessa alzò la testa e si guardò intorno.

<<Sono morta?>>

<<Pensate di essere morta? Secondo voi la morte è terribile come la vita? >>

La risata di Magnus non era divertita e non era genuina come l'altra, che aveva ascoltato, affascinata, ai Vauxhall Gardens.

<<Per te la vita è terribile?>>

Chiese la duchessa trovando il coraggio di ergersi ancora in sella, alzò le spalle e guardò di fronte a sé.

<<Vi sembra un'esistenza che qualcuno invidierebbe, la mia?>>

Magnus non aveva atteso una risposta ma era sceso e aveva legato il suo cavallo ad un albero. La duchessa invece era rimasta ferma dov'era. Le sue parole l'avevano colpita e ora ripensava alla voce spenta e rassegnata con cui le aveva pronunciate. Non si accorse che gli stava porgendo una mano.

L'accettò e lui l'aiutò a scendere indugiando con le sue dita sulla stoffa leggermente arricciata e setosa del suo abito, premeva sui fianchi, guardava il seno, il verde gli scoppiava dappertutto.

<<Potete fare qualcosa per lenire un po' questa infelicità? Avete un antidoto?>>

La duchessa scosse la testa e una volta a terra si tolse il cappello che teneva fermi i suoi capelli, Magnus guardò i ricci morbidi accarezzarle le spalle e pensò che anche se non avrebbe potuto cancellare quello che lei stessa aveva causato, poteva, tutto sommato, rivelarsi un passatempo piacevole. Certo, sempre in vista della vendetta, ovviamente.

LA DUCHESSA DI RAVENDove le storie prendono vita. Scoprilo ora