"Foglie autunnali e more"

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L'ennesima giornata scolastica si é conclusa. "Ennesima"... si fa per dire,ne ho ancora molti di splendidi giorni di scuola che mi attendono. L'anno scolastico é cominciato da poco,ma pensandoci bene, siamo già alla fine di settembre. Amo il tragitto da scuola a casa in questo periodo dell'anno,gli alberi sono quasi spogli,il viale è pieno di foglie dorate,il clima è fresco e il sole è pallido. Io sono fatta così,odio il caldo,il sole,l'estate e amo la pioggia,il freddo e l'autunno. Non mi piace definirmi "strana",come la maggior parte delle mie coetanee che scrivono stati su Facebook del tipo "IO SONO STRANA,ALTERNATIVA,PAZZA! E NON MI IMPORTA DI QUELLO CHE LA GENTE PENSA DI ME!",ma in realtà sono uguali a tutte le altre,sembrano quasi fatte con uno stampo. No,io credo di essere una normale quindicenne,ma con interessi e gusti "ricercati".
Ogni volta che torno a casa percorrendo questa strada,mi fermo sempre a "rubare" qualche mora dal rovo del vicino,adoro le more,inoltre nessuno se n'é mai accorto,forse solo la mamma quando nota che lascio sempre il mio pranzo a metà perché sono sazia,ma poco importa,le more sono il mio cibo della felicitá,un po' come la Nutella (che,da brava "persona con interessi e gusti ricercati" quale sono,non mi piace).
A breve arriverò a casa,non so se esserne felice o triste. Felice,perché almeno a casa sono fuori dall'ansia scolastica,ma triste perché sarebbe stata solo la seconda parte della mia "giornata tipo": pranzo,faccio i compiti,guardo un po' di televisione,sto un po' (un bel po') su internet,ceno,guardo un altro po' di TV e poi vado a letto; e questa noiosa routine continua da sempre,ci sono quasi abituata,però avere un po' di pepe in più nella mia vita non mi dispiacerebbe.
Attraverso il bosco poco distante da casa mia osservandolo con il mio solito sguardo sognante,è fiabesco con i suoi colori autunnali ed inquietante allo stesso tempo,ho dei bei ricordi fra quegli alberi,ci venivo sempre per giocare con James e Geoff quando ero piccola,avrò avuto all'incirca quattro anni e loro quattordici,mentre Emily sarebbe nata a breve,e spesso la porto a divertirsi qui.
Continuo a camminare tranquillamente,immersa nei miei pensieri,finché noto lui...Jack Garon,il ragazzo per cui ho preso una bella cotta durante questo mese: capelli rossi,occhi azzurri,alto,snello,insomma il mio tipo ideale. Appunto,ideale,"continua a sognare,Victoria"...Mi ripeto ogni giorno,insomma,non credo di essere brutta,ma conquistare uno come lui,di quinta poi, è un'impresa impossibile,soprattutto se si ha un carattere "dolce e gentile" come il mio.Ci sono dei momenti in cui caccio il mio lato da "principessina socievole e graziosa",ma,come diceva Luigi Pirandello, (uno scrittore italiano del ventesimo secolo. Mia madre é italiana e sin da piccola mi parla spesso della letteratura del suo Bel Paese) "é tutta una maschera",una maschera che non riesco ad indossare per molto tempo, allora finisco sempre per rivelare la mia vera faccia,che spesso non piace a tutti: una ragazza particolare,certo,ma decisamente solitaria ed immersa nel suo mondo.
Nella mia testa ho tanti di quei pensieri,di quelle idee e di quelle "genialate" che potrebbero sorprendere chiunque,ma ho sempre paura di rendere tutto pubblico,in quanto potrei non essere presa sul serio,oppure essere considerata addirittura ridicola,quindi me ne resto zitta ad ascoltare e a pensare.
Mentre la figura di Jack si allontana sempre di più ad ogni mio passo,si avvicina quella della mia casa,una piccola villetta circondata da un piccolo giardino e da altre piccole villette e con accanto un piccolo garage,tutto molto grazioso in compenso.
Credo che mamma non sia ancora tornata da lavoro,ma tentar non nuoce,busso alla porta e dopo qualche secondo inizia ad aprirsi da sola.

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