"Ancora lui"

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Sono tornata a scuola da circa una settimana,ma non mi sono ancora abituata. Appena entro tutti smettono di parlare, mi osservano e una volta passata,iniziano a bisbigliare.
"Avete visto quanto è magra?"
"Vero! Secondo me è anoressica."
"Secondo me è matta e basta."
"Su questo non ci piove!"
Ogni insulto,ogni osservazione ed ogni commento sono una pugnalata al cuore per me,non riesco ad ignorarli,è davvero troppo.
Salgo le scale molto lentamente,è già tanto se riesco ad arrivare al primo piano accompagnata dal dolore alle gambe e dagli spintoni degli altri studenti.
"Muoviti,puttana!"
"Sfruttare la scomparsa della sorella per farsi pubblicità,fai schifo."
Sfruttare Emily per farmi pubblicità? Questa è la cosa più assurda che io abbia mai sentito,vorrei urlare che sono tutti degli stronzi e che non mi importa nulla di quello che pensano,ma non è vero,per niente. Ho ricominciato a pesare le parole della gente come se fossero ingredienti per una torta,non posso farne a meno,inizio quasi a provare un morboso e contorto piacere nei loro insulti. Forse faccio davvero schifo? Sono realmente una persona orribile? Mi sento estremamente confusa.
Arrivo in classe sempre con un quarto d'ora di ritardo,perchè quello è il tempo che ci impiego per fare cinque piani di scale,prima ci mettevo meno di cinque minuti.
I professori mi salutano e non dicono niente quando vedono che passo
tutto il tempo con la testa sul banco oppure ad osservare il paesaggio fuori dalla finestra; mi sento in colpa,loro sono così gentili con me ed io mi comporto in questo modo,ma non riesco a fare diversamente. Decido di ascoltare la lezione di Wallace,però non intervengo come facevo di solito.
Mentre tutti escono per la ricreazione io sfoglio le pagine del libro di letteratura nella speranza di trovare qualche bella lettura che mi distragga,Wallace mi invita ad uscire fuori dato che tecnicamente non posso stare in aula durante l'intervallo. Inizialmente esito,ma poi mi alzo lentamente ed esco fuori.
Cerco di raggiungere il bagno,se solo riuscissi a muovermi...
Mi do una spinta ed inizio a camminare per il corridoio osservando i visi colmi di odio dei ragazzi e delle ragazze delle altre classi. Mi sento profondamente a disagio,tutti quanti mi passano accanto facendo commenti sgradevoli.
"Che persona schifosa"
"Cerchi solo notorietà"
"Troia"
"Fai vomitare"
Ed io,debole,inerme,sto qui a farmi colpire da quelle parole orribili come se fossi un sacco da boxe. Che cosa potrei fare?
"Stronza"
"Vergognati"
"Muori"
Inizio a vedere tutto quello che c'è intorno a me in modo strano,i visi delle persone sono sfocati e i suoni sono ovattati, tutto ciò mi ricorda quel giorno.
"Perchè non ti nascondi?"
"Malata"
"Suicidati"
Poi lo vedo ancora,lui. Quel volto bianco privo di tratti somatici,quella magrezza esagerata,quell'altezza estrema e quei tentacoli. Slenderman è lì,di fronte a me,in mezzo a tutti gli altri. Ma perchè loro non lo vedono?
I miei occhi si offuscano ed io cado a terra. Di nuovo.

A new Slenderman storyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora