Ormai sono giorni che le immagini che appaiono nella mia testa hanno iniziato a diventare sempre più frequenti,ora riesco a visualizzare vere e proprie scene.
Ho visto una donna dai capelli scuri e la pelle olivastra intenta a preparare una pizza ed un uomo alto e magro che la abbracciava da dietro e le cantava una canzone in italiano.
Dopo mi sono vista in un luogo molto grande ed antico,circondata da alcuni ragazzi con uno zaino alle spalle e dei libri in mano che mi salutavano.
Poi due giovani: un ragazzo che molto misterioso ed immerso nei suoi pensieri ed una ragazza dal carattere solare e piena di speranza,anche loro hanno i miei stessi lividi sulle braccia e stavano parlando di un "piano".
Infine ho visto una bambina dai riccioli biondi che si divertiva in mezzo ad un bosco autunnale,ma subito dopo è sparita ed è comparso di nuovo quell'orrendo essere senza faccia.
Continuo a ripetere quel nome: Victoria,e più lo ripeto e più lo sento vicino.
Oggi ho intravisto alcune infermiere picchiare degli altri pazienti,ma con mio grande dispiacere non ho potuto fare nulla,anche se avrei voluto uscire dalla camera, strozzare quelle viscide serpi e poi andare da Fish ed uccidere anche lui; sono pensieri brutti,lo so,ma non riesco ad avere pietà per persone del genere.
Mi appoggio alla porta e mi fermo ad osservare la ragazza con i capelli fino al pavimento. Osservandola mi è venuta in mente l'immagine di una botola.
Cammino per i corridoi e mi ritrovo davanti all'ufficio di Fish,mi avvicino e vedo che sta parlando con l'infermiera-cavallo,decido di ascoltare.
"...Secondo te è pericolosa?"
"No,non preoccuparti,per ora è assolutamente innocua"
"Ne sei sicuro? Ricordi che ha fatto la scorsa settimana? Proprio come faceva prima! La solita coraggiosa!"
"Tranquilla,finchè non ricorda nulla non è un problema,se iniziasse a comportarsi in modo troppo strano,torneremo a darle le pillole..."
Mi allontano subito poichè l'infermiera sta uscendo e penso a quello che hanno detto. "Coraggiosa","pillole", "ricordare"... Stavano parlando di me,ne sono certa, e vorrei tanto sapere cosa intendessero con quel "finchè non ricorda nulla".
Rientro in camera ed inizio a fare su e giù dalla porta alla finestra accompagnata sempre da alcuni frammenti di quelle immagini. Ma cosa vogliono dirmi?! Sono tutte così confuse... Libri,persone a caso,boschi,foglie,vestiti,lacrime,sorrisi e poi di nuovo l'uomo senza faccia... Mi stanno facendo impazzire! Vedo un cassetto,quello del comodino accanto al mio letto.
Mi avvicino ad esso ed inizio ad aprire i cassetti uno per uno.
Il primo: vuoto
Il secondo: polvere
Il terzo: polvere ed un ragnetto.
Ed infine il quarto. Non riesco ad aprirlo,è troppo duro. Comincio a tirare con tutta la forza possibile e finalmente lo apro. C'è una collanina: è una lunga catenella con un ciondolo a forma di zucca,lo prendo in mano,lo metto al collo ed inizio a toccarlo. All'improvviso... Ricordo tutto.
Vedo una città,si chiama Kendal, non è molto grande,ma è carina e si trova in Inghilterra; fa fresco e sembra che stia iniziando a piovere,io amo la pioggia. Mi dirigo verso casa e vengo accolta di sorpresa da due ragazzi gemelli, James e Geoff. Accanto ad uno di loro c'è una ragazza prossima a diventare mamma,Evangeline. Vado in cucina e c'è una donna bruna e formosa che mi saluta con un "ciao!" ed un uomo che si dirige verso di me portandomi un cestino di more,le mie preferite. Mamma e papà.
Di colpo mi trovo in una scuola,insieme a due ragazze: una alta con dei lunghi capelli color biondo platino ed un'altra più bassina e con dei luminosi occhi verdi. Daryna e Jolene. Camminando per i corridoi noto varie persone,le riconosco tutte: Marilene,Khalida,Simon,Emira,Penny,Alexandra... E ci sono anche i professori: la Fox,la Thomas,la Philips e Zelinski e la Wright che si tengono per mano.
C'è anche quel bellissimo ragazzo con i capelli rossi: Jack,che mi sorride. Ma improvvisamente compare una ragazza dallo sguardo da serpe che lo porta via,Becky Trademarks.
L'ambientazione cambia,sono in un parco circondato da un bosco dalle foglie aranciate e sto leggendo, di fronte a me c'è una bambina dai riccioli d'oro che si diverte a lanciare le foglie ed a correre spensierata: Emily,la mia Emily. Ad un tratto sparisce,sento solo delle urla e davanti a me c'è l'essere senza volto: lo Slenderman.
Sono di nuovo a casa,ma l'atmosfera è diversa: è tutto più triste,io sono nel mio letto e piango. Sento la parola "visionaria".
Ora mi trovo al Saint Amator,il manicomio. È tutto orribile,i pazienti vengono picchiati e vivono in condizioni pietose,tutto ciò sotto il controllo del diavolo in persona: il dottor Vincent Fish.
Entro nella mia camera,è fredda e grigia,ma non sono sola. Ci sono due ragazzi: Julia e Friedrich,i miei alleati. Noi tre stiamo organizzando un piano per uscire di qui,trovare lo Slenderman e sconfiggerlo. Ho chiesto consiglio a Tara,la ragazza con i capelli lunghi fino ai piedi; mi ha detto di non prendere le pillole che mi ha dato Fish,poichè sono a base di veleno e mi ha rivelato una via d'uscita: una botola che si trova nella sua stanza. Gli infermieri ci hanno scoperti ed uno di loro
mi colpisce la testa con una sedia ed io dimentico tutto.Il ciondolo che sto indossando me lo ha regalato Emily,l'ho portata qui con me proprio per averla sempre accanto e sentirmi legata a lei in qualche modo e così è stato.
Io ho una vita,o almeno, l'ho avuta; vado a scuola,ho una famiglia,degli amici ed ho un nome: Victoria Watson.
STAI LEGGENDO
A new Slenderman story
Fiksi PenggemarDa un po' di tempo ho iniziato a scrivere una storia originale sullo Slenderman. È un po' diversa da tutte le altre,in quanto non parlerò della vita o delle origini di questo personaggio,ma di una ragazza,Victoria,che ha una vita normalissima (quasi...