Io e Julia andiamo nella nostra camera e Friedrich ci segue,ci accomodiamo sul mio letto ed iniziamo a guardarci senza dirci nulla,ormai siamo così uniti che riusciamo a capirci anche senza parlare ; siamo amici da appena quattro mesi e mi sembra di conoscerli da sempre. Credo fortemente nel destino e penso che sia stato tutto programmato: a volte penso a come sarebbe attualmente la mia vita se al Saint Amator non li avessi incontrati,probabilmente starei ancora marcendo in quella stanza grigia e fredda senza compagnia,cibo decente e senza la forza che ho ora.
"Ed ora cosa accadrà?"
Julia interrompe i miei pensieri all'improvviso,con una domanda che però mi fa pensare altrettanto. Che cosa accadrà? So per certo che domani mattina partiremo per Inveresk e che cercheremo Audrey,da qui è tutto un punto interrogativo: la troveremo? Se sì,ci aiuterà? E come?.
Friedrich fa le spallucce e torna anche lui a pensare,Julia abbassa lo sguardo capendo che nessuno di noi è in vena di parlare troppo. Evangeline entra in camera interrompendo quell'atmosfera eccessivamente silenziosa.
"Ragazzi,domani partiamo alle sette e mezza,so che è presto,ma non vorrei che qualcuno vi veda: per sicurezza prendete qualcosa che vi possa coprire il volto,non so,un foulard,un cappello,qualunque cosa ; è tutto nell'armadio."
Noi annuiamo e proprio mentre se ne stava per andare,Evangeline ritorna indietro cercando di sorridere,ma si vede è troppo preoccupata per rasserenare l'atmosfera come fa di solito.
"Siete forti ragazzi,e so che arriverete a qualcosa, meglio tardi che mai,no?"
Ci augura la buonanotte e se ne va.
Rifletto per un attimo sulle parole di Evangeline:"arriverete a qualcosa"; effettivamente non potrebbe andare diversamente: abbiamo quindici anni ed una vita intera e piena di esperienze che ci aspetta,non possiamo passarla in queste condizioni. Non credo in Dio,ma so che c'è qualcosa che veglia su tutti noi,personalmente penso che sia il destino: tutto accade per un motivo,e se adesso sto vivendo quest'esperienza vuol dire che avrà un fine e che servirà a qualcosa. Da quando sono uscita dal Saint Amator ho deciso di affrontare la realtà con questa filosofia di vita,devo smetterla di illudermi che sia tutto un sogno,perchè purtroppo non lo è,tanto vale affrontare la realtà così come viene.
"Secondo voi arriveremo davvero a qualcosa?"
Le rispondo esprimendo tutti i miei pensieri ad alta voce,Friedrich non sembra essere d'accordo con me.
"La tua speranza ci ha salvati fino ad un certo punto,Victoria. Scappare da un manicomio è una cosa difficile da immaginare,ma è possibile ; trovare e sconfiggere un "mostro" no."
Penso che Friedrich in realtà speri tanto quanto me,ma non vuole ammetterlo o esprimerlo ad alta voce,poichè ha paura di rimanere deluso dalle aspettative.
"E con questo cosa vorresti dire? Che dobbiamo lasciar perdere?"
Lui abbassa lo sguardo consapevole di aver detto una cavolata,tenta di farugliare qualcosa,ma non riesce ad argomentare nulla di comprensibile,allora dopo un po' tace.
Noto che è tornato di nuovo quel fastidioso silenzio imbarazzante,allora mi alzo in piedi ed inizio a parlare.
"Ragazzi,stiamo sopportando la costante presenza dello Slenderman sia nella realtà che nei nostri sogni,siamo fuggiti da un manicomio dentro al quale abbiamo assistito a tutti i mali possibili ed immaginabili,sosteniamo con grande pazienza la nostra reclusione ed ora,forse,stiamo per avere delle informazioni concrete ; non vogliamo di certo abbandonare tutto adesso! E se lo facessimo che cosa accadrebbe? Il nostro futuro sarebbe incerto. Anche adesso lo è,ma ora possiamo almeno sperare in un futuro migliore."
Dicendo queste parole mi sono resa conto di quanto io sia cambiata rispetto a quattro mesi fa,dopotutto anche il male servono a qualcosa: ci rendono più forti e ci aiutano a non commettere più gli stessi errori.
Julia e Friedrich continuano ad osservarmi cercando di capire a pieno le mie parole.
"Victoria,non so come fai a sopportare tutte le mie insicurezze ed i continui cali di speranza di Friedrich,sembra che tu abbia già vissuto un'altra vita nel passato,mi spiego meglio: è come se tu non temessi il futuro poichè sai già come andrà a finire."
"Ed invece io ho le vostre stesse insicurezze,forse anche raddoppiate, poichè devo trovare anche mia sorella,cerco di pensare sempre al presente cercando di non farmi troppe aspettative,ma comunque senza perdere mai la speranza".
I due accennano un sorriso e mi ringraziano ed io ringrazio loro.
Dopo qualche minuto di chiacchiere varie decidiamo di andare a dormire,domani sarà un giorno molto faticoso e forse anche fondamentale per la nostra missione.
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A new Slenderman story
FanfictionDa un po' di tempo ho iniziato a scrivere una storia originale sullo Slenderman. È un po' diversa da tutte le altre,in quanto non parlerò della vita o delle origini di questo personaggio,ma di una ragazza,Victoria,che ha una vita normalissima (quasi...