A new Slenderman story

"Scomparsa"

Il parco è vuoto,ma Emily non sembra starci male,adora stare da sola.
C'è un venticello piacevole,non fa freddissimo ed i colori ottobrini sono bellissimi,però mi sento a disagio,non ho mai visto il parco così privo di gente,mi piace la tranquillità,ma così è esagerato,al limite del disturbante.
Emily si dondola sulle altalene,gioca sullo scivolo e gira sulla giostra,io invece ho portato con me il libro di letteratura,Zelinski mi interrogherà la prossima settimana ed io vorrei prendere un bel voto.
Chissà com'è andato l'appuntamento fra lui e la Wright,sono più che sicura che quell'anello fosse per lei. A volte durante le sue lezioni inizio a pensare a come si siano conosciuti e alla loro vita amorosa al di fuori della scuola,credo di avere seriamente qualche problema.
Continuo a leggere ed intanto mi guardo un po' attorno,credo che a breve avrei chiesto ad Emily di andarcene,inizia a fare davvero freddo,comunque vedo che si sta divertendo,quindi mi rimetto a leggere,ma prima controllo il telefono,mi è arrivato un messaggio da parte di Zelinski.
"Ciao Victoria,ricordi che abbiamo fissato la tua interrogazione per il ventiquattro ottobre? Ecco,quel giorno avrei un impegno,quindi possiamo rimandare a lunedì ventisei. Per te va bene?"
"Certo! Grazie mille,prof!"
Menomale,avrei avuto un paio di giorni in più per ripassare,quindi rimetto il libro nella borsa e chiamo Emily,ma lei non risponde. Alzo lo sguardo e vedo che lei non c'è,non è né sullo scivolo, né sull'altalena e neanche sulla giostra,credo che si sia nascosta dietro gli alberi,quindi mi alzo lasciando la borsa ed il libro sulla panchina e portando con me soltanto il cellulare.
"Emily! Dobbiamo andare!"
Nessuna risposta.
"Basta scherzare! È tardi e dobbiamo tornare a casa!"
Sto iniziando a spaventarmi,Emily non fa mai questo genere di scherzi, oppure se li fa, si rivela subito.
"EMILY! DOVE SEI?!"
Mi guardo attorno,non c'è nessuno,neanche un'ombra.
Corro verso il bosco,magari si è persa. Urlo il suo nome,ma come risposta ricevo solo il rimbombo della mia voce.
Le mie mani tremano e sento i brividi lungo la schiena,mi addentro ancora di più all'interno del bosco,inizia a diventare tutto più scuro e più freddo.
Giuro che se la trovassi e mi dicesse che era solo un gioco non le parlerò  per il resto della vita.
La mia testa comincia a girare e sento un inspiegabile dolore allo stomaco,probabilmente è l'ansia.
"EMILY! RISPONDI,TI PREGO!"
Vorrei tornare indietro per cercare qualcuno che potesse aiutarmi,ma anch'io credo di essermi persa dato che non ricordo più da dove sono entrata,inoltre non vedo alcuna via d'uscita.
Non riesco a pensare a nulla,neanche alla situazione stessa,cerco di convincermi di stare dormendo e di essere solamente all'interno di un incubo orrendo.
Cerco di correre,ma dopo poco cado,le mie gambe sono deboli,a malapena riesco ad alzarmi e a continuare a camminare lentamente.
Mi sono appena ricordata di avere il cellulare con me,lo accendo e cerco di chiamare mia madre.
"Pronto?"
"MAMMA! SONO VICTORIA! SONO AL BOSCO,EMILY È..."
È caduta la linea,cerco di chiamare mamma ancora una volta,ma sullo schermo del cellulare appare una strana dissolvenza e dopo pochi secondi si spegne automaticamente. Provo a riaccenderlo,ma senza alcun risultato.
Sono disperata. Cosa faccio?
I dolori alla testa e allo stomaco stanno iniziando ad aumentare,mi sento come se dovessi vomitare.
Chiamo Emily un altro paio di volte e poi decido di correre velocemente alla ricerca di una via d'uscita,nel frattempo sento degli strani versi,un po' come degli ululati,ma estremamente vicini.
La mia vista comincia ad appannarsi e i quegli strani versi si fanno più ovattati.
Mi volto e improvvisamente vedo un individuo raccapricciante: un volto bianco completamente privo di tratti somatici,alto più di due metri,magrissimo,con tutti e quattro gli arti eccessivamente lunghi e dei tentacoli spaventosamente estesi.
Cado a terra mentre la mia vista si offusca completamente.
Era lui.