"Malata"

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Finisco di riposare e mi alzo dal letto,mi preparo ed esco dall'infermeria,mi ritrovo davanti la Wright.
"Stai bene? Non vuoi rimanere qui un altro po'?"
Faccio di no con la testa e mi siedo aspettando mamma e papà. Li vedo in lontananza,sono appena usciti dall'ufficio della preside;chissà come mai erano lì... Forse per discutere dei miei voti,calati notevolmente dopo la scomparsa di Emily. Ma cosa pretendono? Mia sorella è sparita,tutti mi credono pazza,non posso camminare tranquillamente senza che qualcuno mi insulti o addirittura mi lanci oggetti vari e pretendono anche dei bei giudizi,mi pare sensato!
"Allora andiamo?"
Mi alzo dalla panca e raggiungiamo il parcheggio della scuola.
Non riesco a guardare il paesaggio fuori dal finestrino dell'auto,ho troppa paura di incontrarlo di nuovo. Vorrei essere cieca per non vederlo,sorda per non sentirlo e morta per non pensarlo.
Arriviamo a casa,sono accolta dai gemelli che mi salutano timidamente e da Evangeline,che mi abbraccia; improvvisamente noto che il suo sguardo si incrocia con quello di mamma e papà.
"Tesoro,è meglio che tu ti segga"
La guardo perplessa,ma vado in soggiorno e mi siedo sulla poltrona,mentre tutti si mettono di fronte a me,tutti e cinque sembrano avere paura di dirmi ciò che avrebbero voluto riferirmi,quindi li incito a parlare e dopo qualche interminabile secondo,Evangeline comincia un discorso che sembra essere l'incipit di una brutta notizia.
"Ascolta,ovviamente abbiamo notato tutti che stai avendo vari disturbi e noi vorremmo aiutarti."
Ancora non riesco a capire,continuo ad osservarla in attesa che possa darmi più dettagli.
"So che ti sembrerà una cosa brutta,ma..."
Passano i secondi,ma nessuno parla.
Li incito a continuare.
La mamma,sorprendentemente,inizia a parlare.
"Abbiamo deciso di farti ricoverare."
Sento lo stomaco attorcigliarsi su se stesso ed un nodo mi si forma all'interno della gola.
"Cosa?!"
Nessuno parla,James stringe la mano di Evangeline,mentre Jeoff guarda sconsolato mamma e papà.
"Ricoverarmi dove?!"
"In un centro per disturbi psichiatrici."
Inizio ad agitarmi in modo eccessivo.
"In un centro di disturbi psichia...MA PERCHÈ?! È perchè non mangio vero?! Se non mangio ci sarà un motivo, e questo non deve essere per forza legato ad anoressia o disturbi del genere!"
Silenzio. Un silenzio che vale più di mille parole,un silenzio denso di significato,un silenzio angosciante.
"Non sarai ricoverata nel reparto dedicato ai disturbi alimentari,ma in quello per persone schizofreniche."
"Per persone schizofreniche? Ed io cosa centro con la schizofrenia?"
Ovviamente la mamma è sempre troppo impulsiva,non pensa mai a quello che dice,non prova neanche ad utilizzare degli eufemismi,è diretta,troppo.
"Abbiamo consultato uno psichiatra ed è convinto che le tue visioni possano essere collegate alla schizofrenia,naturalmente dobbiamo ancora fare delle analisi approfondite,però intanto starai lì,così eviti ulteriori agitazioni che non fanno altro che peggiorare la tua situazione."
Sgrano gli occhi e poi abbasso lo sguardo,io non sono schizofrenica! Geoff sta per dire qualcosa,ma io scappo nella mia camera e mi ci chiudo dentro.
Comincio ad urlare,a piangere e a lanciare tutto per terra; mi guardo allo specchio,osservo le mie occhiaie,le mie scapole sporgenti,il viso smunto e malato,i capelli non pettinati e i lividi rossastri e violacei che mi sono provocata mentre lanciavo oggetti per aria in preda alla rabbia,non voglio vedere ciò che sono diventata,ciò che quell'essere schifoso  mi ha fatto. Rompo lo specchio con un pugno,tagliandomi le mani con i pezzi di vetro,vedo il sangue che sgorga ed inizio a provare un insolito e morboso e piacere nel vederlo. Mi alzo appoggiandomi al muro e macchiandolo di rosso,poi mi sdraio sul letto ascoltando il continuo bussare alla mia porta,non voglio che nessuno provi a consolarmi,voglio solo sentirmi avvolgere da quella follia malsana che sento sempre più vicina a me.

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