Cap. 13

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<<Finalmente abbiamo finito! Non ce la facevo più a preparare tutti quei drink >> ammise Jennifer, mentre si infilava la giacca << Certa gente sembra non avere un limite, neanche in un pozzo ci starebbe tutto l'alcol che mandano giù tutte le sere! >>

<<Già. >> le risposi distrattamente, mentre guardavo fuori dalla porta del locale.

<<Caitlyn non ti metti il cappotto? Fa freddo fuori, sai? Non so da chi ti debba far vedere, ma credimi neanche per Brad Pitt uscirei in pieno inverno senza giacca! >> scherzò, porgendomi il mio cappotto.

<<Eh?>>

Mi risvegliai di colpo sentendo il nome " Brad".

Il sorriso cristallino di Jennifer sparì improvvisamente, sul suo viso prese posto una smorfia preoccupata.

Appena vidi il mio cappotto collegai tutto: lo afferrai dalle sue mani e lo indossai frettolosamente, non badando allo sguardo pungente di Jennifer che era fisso su di me.

<<Allora andiamo? >>

Jennifer si limitò ad annuire col capo e quando fummo fuori chiuse a chiave il locale.

Era un compito che spettava solitamente al signor Rogers, ma per dei motivi privati aveva dovuto lasciare il locale mezz'ora prima della chiusura e così aveva dato le chiavi a Jennifer.

<<Uff! Fa ancora più freddo di prima! >> mi lamentai, mettendomi le mani dentro alle tasche.

<<Caitlyn, posso chiederti una cosa? >>

Il tono di voce con cui me l'aveva chiesto era piatto, quasi robotico ed era alquanto insolito sentirlo da una ragazza vivace e solare come lei.

Ma non ci diedi molto peso, forse era solamente stanca per la serata intensa che si era appena conclusa.

<<Certo dimmi pure. >> risposi con un sorriso sincero.

Dopo aver chiuso la cerniera della sua borsa dove aveva riposto le chiavi, Jennifer puntò gli occhi su di me.

Il suo volto era illuminato dal lampione che si trovava alle mie spalle e la luce che proveniva da quest'ultimo faceva risaltare i suoi lineamenti marcati, ma che al tempo stesso risultavano armoniosi sulla sua pelle color porcellana armoniosi.

I morbidi capelli rossi le circondavano dolcemente il viso, riuscendo a smorzare i tratti da dura che spesso Jennifer aveva e rendendola più mansueta.

Le sue labbra pallide a causa del freddo erano socchiuse, mentre gli occhi suoi occhi verdi color smeraldo continuavano a guardarmi nervosamente.

Stava cercando le parole giuste per dirmi qualcosa.

<<Vedi >> si grattò la testa << so benissimo che io e te non siamo amiche, insomma sappiamo a malapena l'una il nome dell'altra e credimi è già qualcosa! >> esclamò con una smorfia buffa << Ma non mi sembra che tu te la stia passando bene in questi giorni, ti vedo molto distante. Fisicamente sei qui, ma con la mente sei da un'altra parte, sembri quasi essere lontana da chiunque ti stia attorno. Non fraintendermi forse sono io che mi sto facendo dei filmini mentali nella mia testa a causa di tutte le serie tv che mi guardo e capisco anche se tu non me ne voglia parlare. Ma ci tenevo a dirti che sei hai bisogno di qualcosa puoi chiamarmi e io ti ascolterò volentieri. >> fece una breve pausa << Anche se ti servissi soltanto per uscire e restare entrambe in silenzio, puoi chiamarmi. Non dobbiamo per forza parlare. In certi casi non dirsi niente equivale a dirsi tutto. Le parole a volte sono inutili, non rendono quanto i silenzi. >>

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora