Cap. 46

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<<Sei pronta a rimanere scioccata? >>

Jennifer aprì il portone del condominio.

<<Rimanere scioccata da cosa? >>

<<Ti posso garantire che rimarrai profondamente scioccata dal disordine che regna nel mio appartamento. >>

Incominciammo a salire le scale.

<<Ma quante sono? >> alzai la testa verso l'alto e mi sentii male, osservando sui vari piani distese e distese di gradini <<Dimmi che vivi al primo piano, ti prego. >>

<<Se ti fa sentire meglio, posso dirti che non abito al decimo piano che sarebbe l'ultimo. >>

<<E in quali vivi? >> chiesi con un velo di speranza.

<<Al nono! >> rise di gusto.

<<Ti odio quando fai così Jennifer. >>

<<Cosa sarà mai qualche scala in più o in meno? Su Caitlyn non essere così noiosa! Come pensi che abbia ottenuto questo fisico bellissimo? >>

<<Tieniti pure il tuo fisico, ma io mi vorrei tenere i miei polmoni, se è possibile. Ma scusa non c'è un ascensore? >>

<<Sì, ma ieri si è rotto e oggi pomeriggio verranno quelli della manutenzione a ripararlo. >>

<<Fantastico! Vengono naturalmente quando io me ne dovrò andare. >>

Non appena superai con fatica l'ultimo gradino, vidi alla mia sinistra un lungo corridoio luminoso che aveva ai suoi lati tante porticine bianche.

<<Vieni! >> squittì Jennifer, entrando nel corridoio <<Per tua fortuna è tra le prime porte il mio appartamento. >>

<<Almeno quello! >> la seguii a passo lento.

Jennifer tirò fuori in seguito dalla borsa il portachiavi.

<<Ti avviso Caitlyn: non spaventarti. >>

<<Jennifer non esagerare, non potrà essere così terribile. >>

<<Davvero preparati al peggio!>>

Infilò la chiave nella serratura.

<<Non dirmi che ti non ho avvisata. >>

Spalancò di colpo la porta.

<<Secondo me la stai facendo trop... >> feci per dire, la mia voce si bloccò all'istante.

Non potevo credere ai miei occhi.

Il salotto era completamente invaso da degli scatoloni aperti sparsi qua e là di varie dimensioni dai quali uscivano pile di vestiti e altri oggetti che ricoprivano buona parte del pavimento.

Il divano era pieno di sacchetti semivuoti di patatine, bottigliette di plastica accartocciate e anche qualche maglietta a maniche lunghe probabilmente non pulita.

Voltai scossa la mia testa verso sinistra e notai che anche lì la situazione non era di certo delle migliori: nel lavandino erano ammucchiati infatti una sfilza di piatti sporchi messi in modo poco sicuro uno sopra l'altro, sul tavolo c'erano quattro cartoni di pizza che ne contenevano ancora qualche fetta e il tutto era completato da alcuni sacchi di immondizia chiusi che si trovavano ai piedi del bancone che anticipava la cucina e sul quale c'era inoltre una distesa di bicchieri di varie dimensioni messi tutti a zig zag .

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora