Cap . 88

347 53 4
                                    


<<Caitlyn, tesoro come stai? >>

Alexandra mi venne incontro, non appena uscii fuori dal bagno.

<<Non ti trovavo più e mi stavo preoccupando. >> ammise, accarezzandomi i capelli.

Mi scansai.

<<Ho bisogno di un po' d'aria. >>

<<Vuoi che venga con te? >> mi seguì, mentre mi dirigevo verso l'uscita del commissariato << Così non so, magari potremmo parlare. >>

Mi fermai di colpo.

<<Parlare di cosa Alexandra? >>

<<Magari di quello che è appena succes... >>

<<Senti apprezzo tantissimo ciò che stai facendo per me e non ce l'ho con te, ma in questo momento vorrei stare un attimo da sola se non ti dispiace. >>

<<Non ti voglio stressare Cait, ma ne sei sicura? Parlarne con qualcuno secondo me potrebbe farti soltanto che bene. Potrebbe aiutarti. >>

Scossi la testa con un sorriso gelido <<No, peggiorerebbe come mi sento ora. Ho capito che parlare non è sempre la situazione per tutto. >>

<<Forse non per tutto, ma per quasi tutto. È peggio tenersi ciò che ci ferisce dentro di noi. Credimi Cait, ne parlo per esperienza personale. Tu sei ancora molto giovane e devi ancora imparare tante cose. >>

Sospirai contrariata e volsi il mio sguardo altrove.

<<Non ti mentirò dicendoti che vivere sia facile o che in questa vita sono i "cattivi" a perdere, mentre le persone oneste e buone vengono sempre premiate ecc. Perché il mondo purtroppo non funziona così. Quello che ti voglio dire è che comportandoti in questo modo non fai altro che rendere tutto più difficile. Non a me o allo sceriffo. Di noi devi fregartene. Ma rendi tutto più difficile a te stessa. >> fece una breve pausa << E ti ripeto, non parlo tanto per parlare. So cosa voglia dire alimentare ogni giorno il proprio dolore senza provare a combatterlo. E tu non puoi... >>

<<Beh forse mi sono stancata di combatterlo! Forse dopo aver passato un'intera vita a cercare di resistere, a fingere che a tutto vi è una soluzione e che prima o poi sarebbe arrivato il momento in cui sarei stata "rimborsata" da tutta la sofferenza che ho dovuto provare, mi sono stancata di sperare in qualcosa di meglio. >> esplosi << "Gli ultimi saranno i primi", "Il karma fa sempre il suo lavoro" e tutte quelle frasi da quattro soldi che ci dicono per illuderci e far sembrare meno orribile la nostra esistenza. Sono tutte stronzate, soltanto stronzate. >>

Appoggiai la mano sulla maniglia.

<<Ed io sinceramente sono stanca di crederci. >> aggiunsi prima di uscire.

Mi allacciai alla svelta i bottoni del cappotto, mentre scendevo dalle scalinate del commissariato.

Aggrottai la vista per verificare che di Alexandra non vi era più alcuna traccia.

Quando ne ebbi la certezza, attraversai la strada ed incominciai a camminare.

Non conoscevo ancora la mia destinazione.

Volevo solo allontanarmi per un istante dal caos e liberarmi dalle emozioni negative delle ultime 48 ore.

Di tanto in tanto qualche spiraglio di vento mi scompigliava i capelli che avevo messo dietro le spalle per proteggere il collo, mentre i raggi ancora deboli del sole si nascondevano timidamente tra le nuvole grigiastre che dominavano il cielo.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora