Cap. 33

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<<Va bene... Ma dov'è Brad? >> gli chiesi di colpo senza riuscire a trattenere la mia angoscia e ignorando tutto ciò di cui mi aveva appena parlato.

Dai suoi occhi verdi potevo percepire l'odio che provava nei miei confronti.

Le sue mani si serrarono in due grandi pugni quasi come se si stesse trattenendo dal colpirmi e le sue labbra invece si contrassero in una marcata smorfia sprezzante.

Nonostante l'aspetto minaccioso che Ryan aveva, potevo dire con estrema certezza che per la prima volta non mi faceva alcuna paura.

Avevo troppe preoccupazioni a cui pensare per badare ai suoi repentini malumori e inoltre mi ero davvero stancata di dover aspettare e subire i suoi discorsi insensati soltanto per ottenere una semplice risposta.

Non volevo sentire altri inutili giri di parole che non facevano che creare dentro di me più confusione di quanta già ne avevo.

Dovevo sapere il prima possibile dove era finito Brad e soprattutto in che condizioni l'aveva lasciato.

Al centro dei miei pensieri e delle mie paure c'era soltanto lui, il resto non contava più niente.

<<Allora? >> incrociai le braccia sul mio petto.

<< Non ha alcuna importanza Caitlyn. >> tagliò corto Ryan visibilmente infastidito dalla mia assidua insistenza << Comunque riprendendo quello che ti stavo dic... >>

<<Per me ce l'ha invece!

Alzai di colpo la voce senza rendermene conto << Rispondi alla mia domanda. Dove diavolo si trova il mio Brad? >>

Ryan mi guardò totalmente esterrefatto quasi come se non riuscisse più a riconoscermi.

Ma l'incredulità che stava provando non durò molto, infatti dopo pochi istanti la smorfia di accentuato stupore che si era materializzata sul suo viso scomparve e i tratti del suo volto incominciarono a distendersi.

<<Ah Cait, Cait. Quante cose devi ancora imparare di noi uomini! >> sghignazzò, mentre si alzò di scatto dalla sedia << Non puoi immaginare quante cose nascondiamo. >>

Scosse la testa ancora divertito dalla mia scenata, poi lasciò andare la sigaretta dalle sue dita che ormai si era ridotta in un minuscolo e inutile mozzicone e premette poi la punta della sua scarpa destra su di essa, finché quest'ultima non si spese definitivamente.

Andò dal tavolo e afferrò con decisione il pacchetto rosso da cui ne prese una nuova.

Se la mise dritta fra i denti e tirò fuori dalla tasca posteriore dei jeans un accendino verde sgargiante.

Non appena fece girare velocemente con il pollice la rotellina di esso, la sua faccia venne illuminata dalla luce della piccola fiamma che si era appena creata.

Per pochi istanti un leggero alternarsi di ombre e di impercettibili fasci luminosi si estesero sulla pelle abbronzata del suo viso, creando un effetto ottico meraviglioso che fece anche diventare i suoi occhi verdi tutto ad un tratto più chiari e splendenti.

Dopo aver acceso la sigaretta, spense con un gesto rapido la fiamma e rimise in tasca l'accendino, ritornando inseguito da me con una certa calma.

Anziché sedersi sulla sedia, si appoggiò contro la parete sporca che si trovava alla mia destra.

Il suo sguardo assente era ora fermo su un punto lontano, mentre la sua schiena imponente era quasi del tutto abbandonata contro il muro grigio che si trovava dietro le sue spalle.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora