Cap. 18

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<<Principessa chi stai cercando? Aspetti qualcuno? >>

La voce ronca di Brad mi risvegliò dallo stato di schock in cui ero sprofondata.

<<Eh cosa? >>

<<Caitlyn cosa stai facendo qui? È da una quindicina di minuti che Jennifer ti sta aspettando al bar. >>tuonò una voce squillante alle mie spalle << Ci sarà un giorno in cui arriverai puntuale e lavorerai senza lasciare le cose a metà? >>

<<Ralph io ... >> cercai di giustificarmi, ma mi fermai subito dopo che mi imbattei nello sguardo minaccioso del mio collega.

L'espressione rabbiosa che aveva dipinta in volto parlava chiaramente da sé, non avrebbe accettato nessuna scusa da parte mia.

Anche se io e Ralph lavoravamo insieme da poche settimane, entrambi avevamo capito fin da subito che non saremmo mai andati d'accordo; per qualche strano motivo lui ce l'aveva con me dal primo giorno che avevo messo piede dentro al pub.

L'episodio che diede origine a tutto accade durante la prima settimana di lavoro, quando Monica era rimasta a casa a causa di una grave influenza e quindi io e Ralph ci eravamo dovuti organizzare per svolgere anche il suo lavoro.

Vi spiego meglio come funziona: nel locale ci sono in totale 120 tavoli ed ogni sera sono sempre religiosamente occupati. Così Jack ha deciso che per evitare di confonderci con gli ordini ognuno di noi si doveva occupare dei tavoli che lui ci aveva precisamente assegnato.

Io mi occupavo di quelli che andavano dall'uno al 40, Monica gestiva quelli dal 41 al 80 e infine Ralph aveva i restanti, ovvero quelli dal 81 al 120.

I miei erano tutti ammucchiati vicino alla pista, ma quello di Monica e Ralph erano sparpagliati nei vari angoli del locale senza un ordine preciso.

All'inizio il problema non mi toccava minimamente, ma quando Monica si ammalò per un paio di giorni dovetti occuparmi anche dei suoi tavoli e spesso mi capitava di perdermi, perché non riuscivo ad orientarmi a causa del modo in cui erano messi.

Allora anziché disturbare Jennifer per farmelo spiegare, preferivo chiedere a Ralph dove si trovassero i tavoli che dovevo servire, visto che lui lavorava qui da più di dieci anni e conosceva ormai a memoria ogni singolo centimetro del locale.

Ma quando mi avvicinavo a lui per farmi aiutare, si limitava a squadrarmi con aria di sufficienza e si allontanava da me senza rispondermi.

Così mi ritrovavo a girare freneticamente per tutto il locale alla ricerca dei tavoli da servire e, quando finalmente riuscivo a trovarli, ormai i cocktail erano caldi.

In fin dei conti dovevo ammettere che anche con Monica non avevo chissà quale grande rapporto d'amicizia, ma almeno fra una pausa e l'altra ci scambiavamo tranquillamente due parole e se avevo bisogno di qualcosa mi aiutava senza grandi problemi.

Ma con Ralph era tutto un'altra storia.

<<Hai ragione mi dispiace. Ma puoi portare te i drink al mio posto? Io devo staccare prima perché... >>

<<Che cosa? Spero che tu stia scherzando! Io non farò di nuovo il tuo lavoro, già la settimana scorsa l'ho dovuto fare perché eri troppo occupata sul divanetto a fare la gatta morta con il boss! >>

<<Io non ho fatto la gatta morta con nessuno! È meglio che tu stia zitto se non sai come sono andate le cose. >>

<<Non ne ho bisogno, ti ho vista con i miei occhi. L'avresti sicuramente baciato se Brad non fosse intervenuto! Non ti vergogni a provarci col capo? Sei pure una ragazzina, mi fai veramente schifo. >>

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora