Mentre percorrevo la sala con ormai la debole speranza che sarei uscita viva da quella accozzaglia di gente, sentii improvvisamente i miei piedi ribollire dall'interno degli stivaletti neri che mi aveva prestato Alexandra.
Accelerai allora il passo per arrivare prima e concedere così un po' di pietà al mio corpo; eppure, più avanzavo, più sembrava che il labirinto in cui mi ero addentrata diventasse più grande.
Mi asciugai con la manica del maglione la fronte, mentre delle gocce di sudore scorrevano a rilento anche sotto il mio seno e lungo il mio collo.
L'alta temperatura del riscaldamento del locale sommata al calore emanato dai corpi che mi circondavano e che ogni tre per quattro mi finivano addosso costituivano per me un cocktail mortale.
Anche non potevo vedermi, ero sicura che metà del mio viso era bordeaux. Non vedevo l'ora di uscire fuori e prendere una boccata d'aria.
<<Fa' attenzione stupida! >> strillò una biondina che avevo urtato senza volere.
Solitamente mi sarei fermata per chiederle scusa, ma non potevo permettermi di perdere tempo: dovevo andarmene prima che il signor Rogers ritornasse.
<<Dove pensi di andare troia? Ehi, sto parlando con te! >>
Strinsi i denti e finsi di non averla sentita.
Prima mi sarei allontanata da lei, meglio sarebbe stato.
Ma, mentre stavo per infilarmi in mezzo ad una coppia che ballava, qualcuno mi afferrò con prepotenza dalla spalla, tirandomi bruscamente all'indietro.
Dovetti fare un minimo di resistenza con il mio busto per non finire a terra.
Ci era voluto difatti veramente poco perché non mi fossi ritrovata con le gambe all'aria.
Una smorfia animalesca deformò i lineamenti candidi del mio viso ed una profonda ira avvelenò in un battito di ciglia il mio animo.
A tutto c'era un limite ed io quel limite l'avevo superato!
Mi scrollai di dosso la mano del mio assalitore e, dopo aver scrocchiato il collo prima da un lato poi dall'altro, mi voltai.
La mia espressione rabbiosa cambiò quando al posto della ragazza che mi aspettavo di vedere mi ritrovai davanti un ragazzo.
<< É lei Tom la stronza che mi è venuta addosso. >> squittì la bionda, materializzandosi dal suo gruppetto numeroso di amici e indicandomi con fare accusatorio. Mentre la ragazza continuò con la sua patetica spiegazione, il ragazzo mi scrutò da capo a piedi in perfetto silenzio.
Il suo viso bianco era cosparso da alcune lentiggini chiare che gli davano un'aria innocente che però era in netto contrasto con il ghigno beffardo stampato invece sulle sue labbra sottili.
Mentre continuava a squadrarmi, si toccò più volte i capelli castano chiaro che erano tirati all'indietro.
<<E poi guardate come mi ha stropicciato la gonna. >> piagnucolò la ragazza, indicando una piega inesistente e appoggiando in seguito la testa sulla spalla di Tom.
<<Che fai Lizzy? Togliti! >> Il ragazzo le diede uno spintone forte.
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Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /
Teen FictionCaitlyn Gervais è una ragazza di 17 anni,bionda,profondi occhi marroni e con una vita complicata alle spalle. Dopo la morte della nonna Grace,a cui era legata in un modo molto particolare,decide di dare una svolta alla sua vita. Finalmente ha trovat...