Cap. 68

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Mentre i miei occhi analizzarono la poltiglia scura che avevo davanti, un urlo disumano deturpò la mia bocca, rimbombando fra le mura della stanza.

<<Perché? Perché? Non è giusto! >> gridai all'apice della disperazione più totale << Non ce la faccio più, basta! Non riesco più ad affrontare tutto questo, mi arrendo! Mi avete sentita? Mi arrendo, avete vinto. >>

<<Non mi sembra il caso di farla così tragica Cait. >>

Al suono di quella voce roca e poco rassicurante, mi paralizzai all'istante.

Un brivido sinistro attraversò la mia schiena, mentre la mia gola iniziò a bruciare.

Non avevo un bel presentimento, avevo la sensazione che qualcosa di brutto stesse per accadere.

<<Non ti serve a nulla restare qui ad urlare come una pazza e prendertela con qualcuno di immaginario, >> continuò lo sconosciuto << quando sai che l'unica persona con la quale dovresti prenderla è solamente quello stronzo di Bradley. >> disse, pronunciando il nome di Brad con un palpabile odio.

Chi era quella persona che conosceva Brad e che, da come ne parlava, sembrava sapere ciò che era successo fra noi?

Misi da parte i miei timori ed alzai di scatto il mio viso alla ricerca di chi avesse pronunciato quelle parole.

Quando incrociai gli occhi inconfondibili di Ryan, una smorfia di puro terrore si materializzò sul mio viso e per un attimo mi sentii quasi mancare.

Il mostro che mi aveva violentata era lì, a pochi metri da me. Nella stessa stanza nella quale ero rimasta intrappolata.

Strofinai gli occhi incredula, eppure ciò che stavo vedendo era reale.

Non si trattava di una visione o un miraggio, Ryan era proprio davanti a me, appoggiato in modo arrogante contro la porta e con la sua solita smorfia presuntuosa stampata in faccia.

Che cosa ci faceva lui qui?

Prima Brad che era apparso dal nulla nel bagno, ora anche Ryan.

Onestamente non riuscivo a capire più niente.

<<Sorpresa eh? >> mi sorrise malignamente, mentre si staccò dall'ingresso.

Davanti a quella sua mossa, provai ad alzarmi, ma inciampai goffamente, ritrovandomi così di nuovo a terra.

Incominciai a indietreggiare, aiutandomi con le mani per allontanarmi da lui.

<<Ma cosa stai facendo Caitlyn? >>

Ryan mi osservò con aria divertita.

<<Cos'è? Un nuovo sport? >>

Lo ignorai e proseguii all'indietro.

Eppure, ad ogni prezioso centimetro che guadagnavo, la mano mi faceva sempre più male dato che la stavo strusciando contro le mattonelle del pavimento.

Mi morsi il labbro per cercare di contenere il dolore e mi fermai soltanto quando fui abbastanza vicina al lato sinistro del letto.

Mi aggrappai disperata alla sbarra metallica del letto, riuscendo così a tirarmi su e mettermi in piedi.

Dopo aver dato una rapida controllata a Ryan che nel frattempo stava avanzando verso di me senza fretta e per di più con un odioso sorriso dipinto sulle labbra, mi voltai in cerca di qualcosa che mi potesse aiutare a difendermi.

Non appena il mio sguardo si posò sull'appendiabiti che spiccava solitario nell'angolo, corsi verso di esso.

<<Cait dove pensi di andare? Torna indietro, forza! Non costringermi a venirti a prendere fino a lì. Credi veramente che puoi sfuggirmi? >> mi minacciò Ryan con un tono che era però fra il disteso e l'annoiato.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora