<<Se vuoi un po' di musica accendi la radio o se hai freddo alza pure il riscaldamento, non farti problemi. >> mi disse Alexandra con un tono dolce, quando entrammo nell'auto che lo sceriffo le aveva fatto portare nel parcheggio dell'ospedale.
<<Sto bene così. >>
Presi posto sul sedile anteriore, sbattendo con forza la portiera che si trovava sul mio lato.
Voltai la testa verso il finestrino, sospirai nervosa ed incrociai le braccia contro il petto a causa del freddo pungente che si stava insediando prepotente fino alle mie ossa.
Ma, nonostante l'aria gelida che di tanto in tanto mi provocava alcuni brividi, non avrei mai e poi mai dato ad Alexandra la soddisfazione di alzare il riscaldamento o fare qualcosa di ciò che mi aveva detto.
Sinceramente non le volevo nemmeno parlare e tanto meno incrociare il suo sguardo.
Ero arrabbiata con lei e in questo momento niente avrebbe fatto cambiare il mio umore.
Mi sentivo tradita e quando si viene traditi è difficile guardare gli altri con gli stessi occhi.
<<Cait, lo so che ce l'hai con me per quello che è successo, >> parlò ad un certo punto << e hai tutte le ragioni per odiarmi. Ma credimi l'ipnosi non è stata una mia idea, hanno deciso insieme lo sceriffo e il dottore. Io all'inizio ero contraria, perché preferivo chiedere a te e non ricorrere a quei mezzi per scoprire la verità. Quindi io non voglio che tu pensi che... >>
<<Ma tu hai firmato! >>
Mi voltai furiosa.
<< È colpa tua se è andata finire così. >>
<<Lo so, ma loro mi han detto che era la cosa migliore per tutti. E io voglio solo il meglio per te. >>
Allungò il suo braccio per accarezzarmi.
Ma non appena fu abbastanza vicina, le abbassai di scatto la mano.
<<Smettila di dire così. Non comportarti come se fossi mia madre, piantala di fingere che ti importi davvero di me! A nessuno è mai importato e a nessuno mai importerà. Sarà sempre così! >>
<<Non dire questo Cait, a me importa di te. E mi dispiace che ti senta in questo modo, posso soltanto immaginare cosa tu stia passando in questo momento e mi dispiace che il tuo "segreto" sia venuto fuori in questa maniera. Ma forse da una parte è meglio che sia andata così, non potevi tenerti tutto dentro. Insomma per quanto avresti potuto fingere che non fosse accaduto nulla? Qualche giorno, qualche settimana, forse qualche mese? E poi scusa, non vuoi prenderli? Non vuoi che quegli uomini vengano catturati e messi in carcere? Non vuoi che paghino per il male che ti hanno fatto, eh Cait? Non è questo quello che vuoi? >>
<<Sì, ma non così! Non avevi, anzi, NESSUNO DI VOI aveva alcun diritto di scegliere per me. >>
<<Lo so che abbiamo sbagliato e me ne assumo personalmente le colpe. Ma noi volevamo soltanto aiutarti. >>
<<Ma io non ho bisogno dell'aiuto di Walsh, di Jennifer, di quel dottore e tanto meno del tuo. Ce la posso benissimo fare da sola. >>
<<Caitlyn nessuno può sempre farcela da solo. Qualche volta è meglio mettere da parte il proprio orgoglio, fare un passo indietro e lasciarsi aiutare. Non si può per tutta la vita correre da soli, perché prima o poi arriverà il momento in cui ci si stancherà e non si riuscirà più ad andare avanti. Invece quando si è in due, quando si è in di più le forze si moltiplicano e le difficoltà diminuiscono. Insieme si va lontani, da soli si va solamente avanti. >>
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Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /
Teen FictionCaitlyn Gervais è una ragazza di 17 anni,bionda,profondi occhi marroni e con una vita complicata alle spalle. Dopo la morte della nonna Grace,a cui era legata in un modo molto particolare,decide di dare una svolta alla sua vita. Finalmente ha trovat...