Cap. 95

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<<Ho sentito, non sono sorda. Sto arrivando un attimo. Sono in accappatoio e non credo che vedermi nuda potrà migliorarti la giornata. >> urlò Jennifer dall'altra parte della porta.

Battei il piede nervosa, mentre mi guardavo attorno con la paura che qualcuno mi potesse vedere.

Appena scorsi un'ombra scendere le scale dal piano superiore, mi affrettai a nascondere la pistola di Colin dentro alla giacca, ritirandola poi fuori dopo che un uomo anziano sparì nel piano inferiore.

Il tempo pareva non scorrere e, più Jennifer tardava ad uscire, più l'agitazione aumentava.

Ad un certo punto i passi della rossa aumentarono, finché il suo viso di porcellana mi apparve davanti con un'espressione confusa.

<<Caitlyn, cosa ci... >>

La spinsi dentro e chiusi forte la porta alle mie spalle.

<<Ciao anche a te, eh! Non sapevo che in città quando ci si materializza a casa degli altri per di più, senza avvisare, si debbano spingere le persone in questo modo. >>

<<Senti ho poco tempo e non sono qui per una visita di piacere. >>

<<Ho notato. >> alzò le sopracciglia, mentre si tamponava i capelli con un asciugamano rosa confetto << Però un po' di gentilezza la prossima volta non guasterebbe, sai? >>

<<Jennifer, taci un momento e ascoltami per favore. Devo dirti una cosa imp... >>

<<Ma sentila! Ora devo pure tacere in casa mia. >> rise istericamente << No, ascoltami tu Cait. Se sei venuta qui per... >>

Chiusi gli occhi e smisi di prestarle attenzione per un momento.

Non volevo discutere con lei, ma avevo poco tempo a disposizione e non mi potevo permettere di sprecarne dell'altro in questo modo.

Tirai fuori la pistola da dietro la schiena e gliela puntai contro.

Jennifer lasciò cadere a terra l'asciugamano e la sua voce squillante si spezzò in un sussurro soffocato.

Ora la sua espressione era cambiata.

La rabbia era infatti scomparsa e i suoi occhi chiari fissavano terrorizzati l'arma.

<<Ascoltami Jenny, io ti voglio bene e non ti farei mai del male. Ma ora ho bisogno della tua più completa attenzione perché quello che ti sto per chiedere è estremamente importante per me e può cambiare la mia vita. >> le parlai in modo calmo << Pensi di poterlo fare? Pensi di riuscire a stare due minuti in silenzio e stare a sentire ciò che ti sto per dire? >>

La rossa si affrettò ad annuire con il capo, continuando a rimanere immobile in accappatoio nel mezzo del salotto.

<<Ok. Allora, vediamo come te lo posso spiegare. >>

Feci una pausa per capire come riordinare il caos che avevo in testa e trasformarlo in parole con un senso.

<<Diciamo che è successo un casino con il caso di Ryan e Jack e ho capito che né lo sceriffo né nessun altro nel distretto riuscirà ad aiutarmi a risolvere la questione. E così ho deciso che agirò a modo mio, però per iniziare ho bisogno che tu mi faccia un grande favore. >> le spiegai, tralasciando i particolari <<Io so che tu sei l'unica del pub ad avere le chiavi dell'ufficio di Jack e mi servirebbe che tu mettessi questa sotto la sua scrivania. >>

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