Cap. 48

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<<Jennifer ti prego parlami! Se non mi dici niente, se non mi dici qual è il problema, non riesco ad aiutarti. >>

La rossa Jennifer piangeva sempre con più foga e i suoi lamenti, che erano diventati più disperati e violenti, risuonavano in tutto il piano terra.

Dovevo ammettere che averla davanti ai miei occhi in quello stato, non mi sembrava vero.

Era un pensiero che non mi aveva mai sfiorato, non almeno per una ragazza come Jennifer che appariva così sicura di sé e che sfoggiava in ogni occasione una personalità che ammiravo tantissimo.

Sembrava quasi che niente potesse distruggerla o potesse minimamente sfiorarla, eppure questa volta era diverso.

Ora si parlava di sentimenti.

E quando ci sono di mezzo questi ultimi, siamo tutti uguali.

Tutto ad un tratto Jennifer smise di tremare, ma, prima che potessi dirle qualcosa, abbandonò improvvisamente il suo corpo sul pavimento gelido, cadendo in ginocchio.

Mi sedetti subito a terra di fronte a lei e le spostai una ciocca di capelli dalla faccia.

Il suo viso era in parte rigato da delle piccole striscioline nere del mascara colato, le sue labbra si erano fatte pallide, mentre i suoi occhi verdi mi stavano fissando con una certa insistenza quasi come se sperasse che riuscissi a capire da sola cosa aveva dentro di sé senza così essere costretta a dirmelo.

<<Ehi. >> la chiamai a bassa voce, riuscendo ad incrociare finalmente il suo sguardo <<Cosa ti succede? >>

Jennifer come risposta mi lanciò un 'occhiata fugace per poi distogliere subito dopo la sua attenzione da me.

Chiuse gli occhi, inspirò ed espirò un paio di volte e poi li riaprì.

Mando giù un po' di saliva e schiuse con fatica le labbra.

<<È p-p-pe-per R-R-Ryan. >> farfugliò, ricominciando a tremare.

Inarcai un sopracciglio.

<<Ryan? Cosa c'entra lui? >>

<<Vedi è un-una st-storia lun... >>

<<Come fai a conoscerlo? >>

Jennifer ammutolì di colpo e crollò nuovamente, ma il suo pianto raggiunse questa volta il massimo della disperazione.

Una miriade di lacrime rigò violentemente in poco tempo il suo viso di porcellana, mentre il suo respiro si fece sempre più affannoso.

<<E cosa sai di lui? Lui c'entra con tutto questo? È per causa sua che stai piangendo? >>

La tempestai di domande a causa dell'ansia che, sentendo quel nome, si era impossessata di ogni parte del mio animo.

<<Jennifer ti prego, rispondimi. Ti ha fatto qualcosa? Jennifer conosci Ryan? Ti prego dimmelo, mi stai facendo seriamente preoccupare. >>

<<Purtropp-p-po lo con-conosco anche fin troppo bene. >>

Si schiarì la voce e fece in seguito una breve pausa per farsi forza.

<<Lo conosci bene? E dove l'avresti conosciuto? In giro o... No, ci sono! >> mi battei una mano sulla testa <<L'hai visto un giorno nel pub e... >>

<<Lo conosco perché lui ha violentato anche me Caitlyn. >> disse freddamente, guardandomi dritta negli occhi.

Rimasi a fissarla scioccata, mentre Jennifer si allontanò da me per mettersi a sedere contro la porta dell'ingresso.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora