Cap. 16

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Posai con decisione la mano sulla marcia, ma prima di agire, diedi una rapida occhiata a mia madre.

La sua bocca era semiaperta, mentre i suoi occhi stavano guardando un punto fisso distante da lei.

Capii all'istante che era probabilmente assorta nei suoi pensieri e l'espressione smarrita che aveva, confermava i miei sospetti.

Dopo pochi istanti si voltò sospirante verso il finestrino e appoggiò la testa contro di esso, dandomi le spalle.

Era la mia occasione, dovevo agire!

Appoggiai il piede sull'acceleratore e, appena sentii la presenza di quest'ultimo sotto la mia scarpa, premetti con tutta la forza che avevo in corpo.

La macchina partì improvvisamente a tutta velocità.

Attraversai come una furia l'incrocio di via Radson e un concerto frastornante di urla e clacson si levò imponente dietro di me.

<<Caitlyn ma sei impazzita? Potevamo rischiare di fare un incidente! >> urlò mia madre sconcertata, sollevandosi dal finestrino e voltandosi verso gli automobilisti furiosi che avevo appena seminato <<Così vai troppo veloce! Rallenta subito! >>

<<Io so quello che faccio. >> ribattei a denti stretti, premendo ancora di più sul pedale.

A questa seconda accelerazione le mie spalle vennero spinte contro lo schienale del sedile.

Strinsi saldamente le mani sul volante per paura che da un momento all'altro potessi perdere la presa: mi parve infatti che l'auto non fosse più appoggiata a terra.

Sotto di me riuscivo a sentire soltanto il vuoto: era una sensazione strana, indescrivibile; eppure ad un tratto mi sembrò quasi di volare.

Il mio corpo venne attraversato da una scarica fortissima di adrenalina che mi fece sentire viva come non mai, tutti i miei sensi si attivarono di colpo e il mio cuore stava battendo incontrollatamente dentro di me.

Era una sensazione dannatamente meravigliosa.

<<Caitlyn ferm-m-mati sub-bb-bito! Ti prego. >> mi supplicò mia madre ormai disperata <<Stai guid-d-dando in contromano! >>

Non feci in tempo a risponderle che una luce accecante inondò in pieno il mio viso.

Con un gesto fulmineo mi spostai sull'altra corsia e il bagliore fastidioso scomparve all'istante.

Incominciai a sorpassare agilmente alcune macchine che si trovavano davanti a me, stando però attenta a dribblare le auto che stavano arrivando invece dal lato opposto.

Quando guardai di sfuggita fuori dal finestrino, non riuscii più a distinguere in modo chiaro le immagini che c'erano al mio fianco, tutto stava scorrendo troppo velocemente.

Mia madre aveva le lacrime agli occhi e continuava a implorarmi di fermarmi, ma le sue urla non fecero che spronarmi ad accelerare ancora di più.

Continuai a procedere a zig zag finché non imboccai la strada che portava al parcheggio vicino al pub.

Man mano che mi avvicinavo iniziai a rallentare e, una volta entrata, parcheggiai la macchina nel primo posto libero che mi si presentò davanti.

Tolsi le chiavi da sotto il volante e il rombo del motore cessò di colpo.

Ora un silenzio frastornante riempiva ogni centimetro dell'auto e l'unico suono debole che potei sentire, fu quello del battito del mio cuore che era ancora accelerato a causa di ciò che era appena successo.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora