Cap . 73

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<<Allora, ha finito Miller? >> chiese qualcuno con un tono autoritario.

<<Tecnicamente sì, ho fatto tutto ciò che bisognava fare. >>

<<E allora perché la ragazza sta ancora dormendo? >> squittì una voce femminile.

<<Non saprei, ora dovrebbe già svegliarsi. Solitamente si risvegliano, non appena arrivo al numero 5. >>

<<Ecco, lo sapevo che era sbagliato! Le avevo detto sceriffo che non dovevamo usare l'ipnosi, visto che cosa è successo? Adesso Caitlyn non si sveglia più! Mentire non porta mai a niente di buono e questo è la prova! >>

<<Non si faccia prendere dal panico Alexandra, vedrà che ora si sveglierà. >> Walsh provò a rassicurarla anche se, da come stava parlando, si intuiva che non era poi così convinto delle sue stesse parole.

<<Forse è stata una seduta intensa e quindi ci vuole un po' più di tempo. >>

Mentre quelle due voci si sovrapponevano una sopra l'altra, schiusi le labbra che in quel momento erano più secche del normale ed arricciai il naso, quando il volume di chi stava parlando diventò più acceso.

Scrocchiai le dita dei piedi che si erano mezze addormentate e, dopo aver allungato le braccia, aprii con cautela gli occhi.

Una luce intensa mi investì del tutto,

Posai la mano sulla mia fronte in modo da smorzare quel forte bagliore.

Ogni cosa intorno a me iniziò a prendere forma: le ombre ancora indefinite da cui ero circondata e che erano così concentrate a parlare a voce alta si acquietarono all'unisono.

Pian piano anche quelle figure oscure si fecero sempre più nitide fino a quando non fui in grado di riconoscerle.

Mi sollevai di scatto dal lettino rosso.

<<D-d-dove mi trovo? >>

<<Finalmente ti sei svegliata tesoro, non sai quanto eravamo preoccupati per te! >> ammise l'amica di Nick con gli occhi lucidi, mentre un sorriso a trentadue denti spiccò radioso sulle sue labbra.

<<Preoccupati? >>

Scrutai confusa lo sconosciuto che mi era seduto di fianco, poi il mio sguardo si spostò sullo sceriffo Walsh che era in piedi accanto ad Alexandra.

Perché era qui anche lui?

Mi guardai attorno ed osservai con attenzione la stanza estranea in cui mi ero svegliata.

Le pareti erano tappezzate di un piacevole marroncino chiaro che si adattava alla stagione autunnale che stava per finire ed erano inoltre decorate con dei motivi lineari interrotti da qualche piccolo giglio stilizzato che donava al tutto una certa raffinatezza.

Dal soffitto spiccava una grande lampada che illuminava ogni angolo della camera, mentre qualche metro più in là intravidi una lunga scrivania che, dall'aspetto vintage che presentava, pareva essere fatta di un legno molto antico.

Su di essa si trovava un computer di vecchio stampo, alcuni fascicoli giallastri posti con una certa cura uno sopra l'altro e un portabiro nero pieno zeppo di penne stilografiche.

Scrutai distrattamente anche i numerosi libri che riempivano i due scaffali che si trovavano dalla parte opposta della stanza.

In seguito i miei occhi si posarono su una persona che non mi sarei mai aspettata di rivedere.

Valley Paradise (COMPLETA)/ ITA /Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora