Chapter two

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli,  l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi
Detto questo buona lettura!

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Durante tutto il tempo che fui a lavoro non feci altro che pensare e ripensare al momento in cui incrociai il suo sguardo e a quando lui fu in negozio.

Ero parecchio assente, Chanel aveva ragione però ovviamente non potevo darle retta, non avrei mai rivisto quel ragazzo molto probabilmente, Londra è molto grande e diciamocelo ci sono molti ma molti ragazzi. E in più a lui quasi sicuramente non avrà fatto nessun effetto sfiorare la mia mano, probabilmente era fidanzato, dovevo solo togliermelo dalla testa.All’1.30 staccai, per quel giorno avevo finito di lavorare. Andai sul retro mi rimisi la mia felpa, mi infilai il cappotto, presi la mia borsa e la bustina con il cd per Marti e andai proprio al negozio dove lavorava lei.Non distava molto da dove lavoravo io, circa 5 minuti a piedi. Prima di andare da lei però passai a prendere qualcosa da mangiare, non avevo fatto colazione e avevo una fame da lupi. Mangiai un panino al volo e mi catapultai in negozio da lei.

“Marti!” dissi entrando

“Non c’è, è uscita 10 minuti fa…” mi disse Emma, un’altra commessa

“Ah…okei! Ti ha detto dove andava?”

“No, però ho idea che venisse da te, ti ha menzionato più di una volta”

“Ah va bene grazie, adesso la chiamo” dissi sorridendo

“Ciao Bene” 

“Ciao” dissi uscendo

Emma aveva 24 anni, lavorava in quel negozio da un po’ di tempo e aveva dato lei lavoro a Marti quando venimmo a Londra. Abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con lei, nonostante il fatto che lei abbia tutti questi anni in più di noi due.Presi il mio cellulare dalla borsa e digitai in fretta il numero di Marti.“Ehi Bene ma si può sapere dove cavolo sei?”

“In realtà è quello che volevo sapere io” dissi ridendo

“Io sono fuori dal negozio”

“No, ci sono io!”

“Dal tuo” disse ridendo

“Aspettami lì che arrivo…”

“No, vai a casa, arrivo tra 5 minuti”

“Va bene…”

Attaccai.

Rimisi il telefono nella borsa e mi avviai verso casa.

Quando arrivai davanti alla porta di casa rimasi immobile, ero senza le chiavi. Chiamai Marti.

“Hai intenzione di muoverti? Io sono sotto casa come una cretina”

“Aspetta che ti apro”

“Ma sei già dentro?”

“Certo!”

“Allora perché non mi hai aperto quando ti ho citofonato?” dissi un po’ scocciata

“Non ho sentito” disse ridendo

“Adesso però apri!”

Attaccò e vidi la porta aprirsi.

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