Chapter one hundred and thirty-eight

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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"Bene che fai?" domandò guardandomi

"Che faccio, studio!" esclami retorica

"Si, ma intendevo, vieni all'aeroporto si o no?" disse con una strana faccia

"Certo che vengo, perché non dovrei? L'ho promesso ai ragazzi, lo sai..." sospirai

"Okei, pensavo solo che Harry..." biasciò pentendosene

"Evita di pronunciare troppo spesso quel nome per favore" dissi andando in camera

"Ti dovrai abituare all'idea che dovrete comunque avere dei rapporti da persone normali" mi fece notare

"Certo, lo so" sbuffai

"Comunque allora preparati" urlò in direzione di camera mia

"Certo, ma andiamo in taxi, non mi va di guidare" replicai

"Prima o poi la prenderò anche io la patente, non ti preoccupare non dovrai aspettare poi molto" disse ridendo

"Certo certo" dissi ridendo anche io

Andai in camera a cambiarmi.

Non vedevo né sentivo Harry da parecchio tempo ormai. L'ultima immagine che avevo di lui stampata nella testa, al solo sentir pronunciare il suo nome, era lui che usciva da casa mia. Mi aveva guardata con degli occhi profondi, era sicuro di quello che faceva sembrava, ma probabilmente non sapeva che in quel momento mi aveva fatto più male che di 1000 coltellate dritte nel petto.

L'idea che non fosse più realmente mio, mi torturava. Ma la cosa che forse mi dava più fastidio era l'idea che comunque quella piccola creatura che continuava a crescere dentro di me era frutto del nostro amore.

Eppure adesso lui aveva un'altra ed io ero lì, chiusa in casa, in mezzo a pile di libri.

"Bene muoviti" urlò Marti

Mi fece 'svegliare' da quella specie di piccolo flash back, il ricordo di quel giorno. La gioia immensa nel sapere di essere incinta tramutata nel dolore più grande del mondo scoprendo di aver perso la persona che amavo di più al mondo.

"Arrivo Marti" le risposi prendendo la borsa

Uscii da camera mia, lasciando il mio solito casino e chiusi la porta.

"Il taxi è giù" biasciò

"Perfetto" dissi mettendomi gli occhiali da sole

C'era tanto sole, avevamo superato la metà di giugno e quindi l'aria era abbastanza calda.

"Bene sei sicura di quello che stai facendo?" domandò stringendomi un braccio salendo sul taxi

"Non sarebbe un ottimo comportamento evitare di andare nei posti dove so per certo che c'è lui" sospirai

"..."

"Quando mia figlia sarà nata che cosa farò? Te la farò portare a te da lui per evitare di vederlo? Vorrei almeno riuscire a trattarlo come una persona normale. Non sarà per niente facile ma ho l'obbligo di provarci" ammisi

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