Chapter one hundred and forty-eight

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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In quella settimana, prima che tornassi a casa di Marti non feci poi molto.

Le mie giornate erano piuttosto monotone.

Mi svegliavo, facevo colazione, mi cambiavo, uscivo un po' o con Marti o con Dani oppure con qualcun altro, tornavo a casa mi riposavo e poi la sera ogni tanto stavo al telefono con Anne.

Nonostante il fatto che io e Harry ci fossimo lasciati io e lei ci eravamo sempre tenute in contatto. Erano ormai circa nove mesi che io e Harry avevamo rotto ed erano circa nove mesi che praticamente tutte le sere io chiamavo Anne.

In quei giorni però avevo anche pensato parecchio.

Come sarebbe stata mia figlia, a che sensazioni avrei provato tenendola in braccio per la prima volta. Pensai ad un'infinita serie di cose, anche le più piccole.

Pensai a quanto forte ero stata durante quei nove mesi, pensai che ormai ci eravamo quasi e che quindi finalmente avrei tenuto in braccio la mia Alison.

Ero sdraiata sul divano ed erano circa le 18.00, io dovevo andare da Marti ma non credevo prima delle 20.00 circa.

Mi squillò il cellulare.

"Pronto" dissi alzandomi a fatica per andare a rispondere

"Bene ma dove sei?" brontolò

"Come dove sono? A casa sono Marti!" risposi prontamente

"Ma non dovevi venire qua da me?" biasciò isterica

"Si, ma credevo tipo verso le 20.00" biasciai

"No! Vieni ora" disse soffocando una risata

"Ma vuoi farmi guidare?" mi lamentai

"Hai ragione! Vengo a prenderti io, tra circa un quarto d'ora" disse dolcemente

"Perfetto" sorrisi

"Comunque sei andata dalla dottoressa?" domandò con fare premuroso

"No" risposi semplicemente

"E perché?" si precipitò a chiedermi

"Perché non poteva e me l'ha posticipato a domani" spiegai

"Ore?" domandò all'istante

"Le 15.30" risposi subito

"Vengo anche io con te" disse con tono di una che non accetta un no

"Va bene! Ma vienimi a prendere" dissi ridendo

"Arrivo, sto salendo in macchina, calmati mammina" disse soffocando una risata

"Falla finita" dissi ridendo

Attaccò.

Poggiai il cellulare sul tavolo e andai a mettermi le scarpe.

Mi infilai scarpe, cappotto e quel mio vecchio cappellino grigio. Poi presi la mia borsa, il mio cellulare e dopo aver chiuso casa scesi.

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