Chapter one hundred and sixty-seven

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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Sentii dopo un po' qualcuno avanzare lentamente, con passi pensanti e il respiro affaticato, alle mie spalle.

Non mi voltai.

Era come se tutto quello che decidessi di fare il mio corpo non lo facesse, non ero padrona di me stessa.

"Bi..." sussurrò appoggiando un mano sulla mia spalla

Non risposi, rimasi solamente immobile, con lo sguardo fisso davanti a me.

"Non fare così...ti prego" sospirò dolcemente

Ancora una volta rimasi in silenzio, sentendo i suoi passi ancora più vicini.

Sentii un lungo respiro e poi Harry scavalcò la panchina per venirsi a sedere accanto a me.

Quando fu accanto a me mi girai di scatto, lo fissai per un momento facendo scontrare i miei occhi di un verde intenso con un punta di color nocciola all'interno con i suoi maledettamente verdi, per poi far riempire i miei stessi occhi di lacrime involontariamente per poi buttarmi poi tra le sue braccia.

Non seppi mai spiegarmi il motivo di quella mia reazione. Era stato qualcosa di impulsivo, istintivo, ma qualcosa che nessuno si sarebbe mai aspettato da me.

"Ehi...sono qui, adesso" disse accarezzandomi la schiena

"Scusa Harry...io...non so che cosa mi sia preso" dissi allontanandomi da lui frettolosamente e cercando di pulirmi il viso bagnato

"Non...devi scusarti di niente" disse sorridendo

"Non era quello che volevo, insomma" abbozzai debolmente

"..."

"Ultimamente..." sospirai

Lasciai la frase in sospeso, sapendo che avrei fatto montare i nervi a Harry. Ma quella volta non potevo dirgli tutto, o forse si? Non sapevo se dirgli davvero come stavo oppure no. Però ormai lui era a Londra, tanto valeva dirglielo, pensai.

"Ultimamente?" ripeté con un insolito tono di voce, tranquillo

"Nella mia testa ci sono troppi dubbi e troppe insicurezze..." sbuffai cercando di non incontrare il suo sguardo

"Sai che puoi dirmi tutto, vero?" disse con dolcezza

"Harry, ho paura che sposarti non sia la cosa che davvero voglio" disse con voce debole

Io e la mia solita non delicatezza avevamo fatto centro. Avrei potuto quantomeno tentare di usare un po' più di tatto per dirglielo.

Lui rimase immobile davanti a me. I suoi occhi avevano smesso di brillare, avevano perso luce e fissavano un punto lontano alle mie spalle. Era inevitabile pensare che quelle poche mie parole lo avessero del tutto massacrato.

"Harry, scusami davvero..." cercai di aggiungere

"Lasciami...lasciami stare per piacere" disse alzandosi

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