Chapter one hundred and thirty-five

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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Dopo ore e ore di volo finalmente atterrai.

Logicamente la notizia della rottura tra me e Harry aveva già fatto il giro del mondo, quindi c'era da aspettarselo che giornalisti e fotografi fossero fuori dall'aeroporto. I manager 'proteggevano' Harry, quindi dovevano assalire me per sapere qualcosa in più.

Mi feci largo tra tutte quelle persone. Più stavo in mezzo a loro, più avevo l'impressione di stare male.

Salii sul primo taxi che mi passò vicino e me ne andai a casa mia.

Finalmente.

Entrai a casa che erano le 15.35 circa. Marti non c'era.

Mi tolsi le scarpe e le lasciai in giro. Presi la borsa, le chiavi, gli occhiali da sole e il cellulare e li appoggiai sul tavolo.

Non avevo la forza di fare niente. Volevo solo poter credere che era solo un brutto sogno. Volevo svegliarmi.

Mi buttai sul divano ed iniziai a piangere.

Era una vita che non piangevo così, che non piangevo davvero. Stavo veramente male. Mi sentivo come se la terra mi fosse stata tolta da sotto i piedi e io stessi precipitando giù, in un infinito vuoto.

Non so per quanto tempi rimasi a piangere sdraiata sul divano, so solo che smisi nel momento in cui sentii il citofono suonare.

Mi tirai su velocemente e mi asciugai le lacrime.

Non risposi, aprii velocemente il portone e accostai la porta d'ingresso. Era per forza Marti.

Andai di nuovo a sedermi sul divano, ma accesi la tv. Si sarebbe comunque accorta che avevo pianto e avrebbe voluto le dovute spiegazioni, ma lo feci comunque.

Sentii la porta richiudersi.

Rimasi un momento in silenzio. Mi aspettavo le solite cose che dice Marti quando entra tipo 'Sono a casa' oppure 'Ciao Bi!'. Ma invece non ci fu nessuna parola.

La grande finestra davanti al tavolo era socchiusa e proprio in quel momento lasciò passare un piccolo soffio di vento.

Quel soffio di vento che riuscì a smuovere un profumo a me fin troppo conosciuto nell'intera stanza.

Lasciai per qualche secondo che quel profumo invadesse i miei sensi. Ma poi scossi la testa cercando di ritornare cosciente.

Non poteva essere.

Alzai velocemente la testa e mi girai lentamente, avevo paura di quello che poteva aspettarmi.

"C-cosa ci fai qui?" balbettai stupita

"Noi..." azzrdò

"Ah basta con questo noi..." sospirai esausta

"Io ti amo Bi..." bofonchiò

"Harry, capisco che in questo momento io possa farti pena. Lo so. Sono sola, con un figlio e ho solo 18 anni. Ma non voglio..." replicai sapendo che non era vero quello che mi stava dicendo

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