Chapter one hundred and eighty-eight

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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Ero a casa, seduta a studiare al grande tavolo bianco immersa nel terzo paragrafo dell'ultimo capitolo del libro.

Non ne potevo più.

Quella mattina sarei dovuta andare a prendere i risultati degli esami: verso le 8:00 sarebbero stati pronti. Ma decisi di non andarci, non volevo saperne il risultato.

Harry ero uscito per andare a portare Alison da sua madre, Anne aveva insistito per poterla tenere un paio di giorni.

Erano circa le 12:00 la mia testa stava scoppiando, vedevo solo nomi assurdi di ossa strane e altre cose.

Sentii la porta aprirsi e mi girai lievemente.

"Ciao" dissi sorridendo

"Ehi" disse venendo verso di me

Harry aveva in mano una busta di Starbucks e poi una lettera bianca nell'altra. Venne verso di me con un mezzo sorriso e mi stampò un bacio sulle labbra.

Lasciò la busta sul tavolo accanto a miei libri e con la lettera in mano si sedette davanti a me.

"Posta?" chiesi stranita

"No!" rispose prontamente

"A me sembrerebbe di si" risi

"Mi hanno chiamato dall'ospedale Bi!" disse con tono fermo

"Che cosa è successo?" chiesi cambiando tono di voce

"I tuoi esami, non sei passata a ritirarli e non hai nemmeno risposto alle telefonate. Mi hanno chiamato per chiedermi se avessero dovuto spedirtele" sospirò

"Uhm..." sbuffai

"Cosa c'è?" chiese

"Non voglio sapere il risultato di quell'esame Harry" dissi fissandolo negli occhi

Era seduto precisamente davanti a me. Mi sembrava di aver già vissuto quella scena, tantissime di quelle volte ci eravamo trovati seduti uno davanti all'altra esattamente in quel punto a quel tavolo.

"Che significa? A questo punto avresti potuto benissimo evitare di fare questi esami" sbottò

"Perché devo sempre doverti spiegare tutto? Non ci arrivi al fatto che se venisse fuori che loro sono i miei veri genitori significherebbe un altro abbandono per me?" quasi urlai

Scossi la testa e mi alzai. Mi fermò per un polso.

"Devi sapere la verità Bi, in ogni caso" disse con fermezza

"No! Io non aprirò quella busta" risposi a tono

"Se non lo fai tu sappi che lo farò io" replicò

"No Harry!" ribattei

Gli strappai di mano quella busta bianca di carta che conteneva i risultati degli esami.

Una parte di me voleva sapere, ma l'altra parte mi diceva che era meglio non farlo. Come avrei sopportato l'idea di avere dei genitori che si sono finti dei pazzi per potermi dare in affidamento? Avevo già fin troppi casini, quello non lo volevo.

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