Chapter one hundred and sixty-five

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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Erano passati alcuni giorni da quella mia conversazione con Marti.

Giorni in cui continuavo ad essere totalmente tormentata da non so che cosa, da continui dubbi e strane insicurezze. Strani giorni in cui sentivo fortemente la mancanza di Harry e desideravo alla follia tornare velocemente indietro nel tempo fino a prima di essere rimasta incinta, fino a prima di decidere di sposarmi, prima di aver stravolto la mia vita.

Me ne stavo seduta sul letto con Alison in braccio. Mi piaceva guardarla dormire in braccio a me, il suo bellissimo viso mi ricordava Harry in una maniera assurda, era veramente bella come il suo papà.

Sorridevo da sola guardandola. Così piccola e indifesa, era tutto ciò di bello che poteva essermi mai capitato dopo Harry, ma per un singolo momento pensai a come sarebbe stata la mia vita se non fosse mai nata.

Non avrei mai scoperto che Harry stava uscendo con quella modella, almeno non in quel pessimo modo. Sicuramente io e Harry avremmo comunque rotto, lui avrebbe continuato ad uscire con quella tizia della quale nemmeno mi ricordo il nome ed io? Io sarei rimasta a stare nel mio appartamento con Marti fino a che lei non si fosse trasferita da Niall, aspettando un ritorno improbabile di Harry.

Pensai allora per un istante, che Alison fosse l'unica cosa che univa me e Harry. Cambiai immediatamente espressione, quello che prima era un sorriso si trasformò in una semi smorfia di tristezza e amarezza.

Mi alzai e andai a mettere Alison nel suo lettino lasciandola così dormire tranquillamente.

Quel pensiero, quasi assurdo, entrò nella mia testa ed iniziò a tormentarmi senza tregua. Stavo del tutto impazzendo e non sapevo che cosa fare.

Di certo non potevo mettermi ad urlare e non potevo scappare, avevo una figlia che dormiva tranquillamente in camera, che razza di madre sarei stata se avessi fatto quello? Pessima.

Appoggiai la schiena contro il muro e scivolai giù fino a sedermi a terra con la schiena contro la parete e le gambe stese davanti a me.

Piegai le gambe appoggiando i gomiti sulle mie ginocchia e mi misi le mani trai capelli. Non sapevo che cosa fare per riuscire a stare meglio.

Anzi, sapevo che cosa fare, ma non era una cosa della quale tenere conto.

L'unica persona che in quel momento sarebbe riuscito ad infondermi sicurezza e forza sarebbe stato Harry, peccato che lui fosse oltre oceano, per l'ennesima volta.

Avevo il cellulare in mano e fissavo lo schermo scuro aspettando qualche cosa, che nemmeno io sapevo che cosa fosse.

E in quel momento, come se avesse sentito la mia 'richiesta di aiuto' mi squillò il cellulare, era Harry.

"Amore!" sospirai

"Ehi scricciolo! Che cosa succede?" domandò prontamente

Rimasi un momento perplessa. Si sentiva davvero così tanto dalla mia voce che stavo male?

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