Chapter thirty-three

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Salve a tutte! Prima che iniziate a leggere tengo a precisare che questa FF non è la mia, però ho avuto il permesso dalla scrittrice di postarla. È stata scritta da Benedetta Antognoli, l'amministratrice della pagina facebook "One Love, One Direction" ( https://www.facebook.com/photo.php?fbid=477646562281408&set=a.477646538948077.103551.319318428114223&type=3&theater ) La potrete trovare anche su twitter: @imjustbi

Detto questo buona lettura!

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Vidi Louis andare ad aprire la porta. Respiravo a fatica, non mi era ancora passata del tutto l'agitazione. Vidi Harry entrare piano piano da quella porta. Aveva le mani in tasca e si stringeva nel suo cappotto. Non aveva il suo solito cappellino grigio e gli occhiali da sole.

Harry "Non sapevo che fossi qui" disse guardandomi e accennando ad un sorriso

Louis "Credo che dobbiate parlare e quindi me ne vado su"

Io "Louis resta" dissi prendendolo per un braccio

Louis "Stai tranquilla che andrà tutto quanto bene"

Si liberò della mia leggera presa e salì velocemente le scale.

Harry si stava avvicinando a me lentamente. Io mi scansai e mi sedetti sul divano.

"Cosa c'è?"

"Senti Harry è assolutamente inutile che tu finga di non saperne niente. Lo so benissimo io come lo sai benissimo tu. Tra di noi non poteva funzionare, era una cosa certa. Ci siamo divertiti entrambi, forse un po' troppo. Forse ci siamo spinti troppo oltre, abbiamo giocato con il fuoco e ci siamo bruciati. Anzi io mi sono bruciata. Ho sbagliato a fidarmi, avevo il 50% delle possibilità che mi andasse bene e il 50% che mi andasse male. È andata male, che cosa posso farci. Non ci posso fare assolutamente niente"

"Si può sapere di che cosa stai parlando?"

Io già respiravo a fatica e gli occhi lentamente mi si facevano sempre più lucidi. Non potevo riprendere un altro calmante. Dovevo respirare profondamente ed evitare di agitarmi. Ma era un po' una cosa impossibile.

"Di che cosa sto parlando? È semplice! L'intervista che avete rilasciato prima di prendere un aereo e venire qui. Quella in cui alla domanda 'Sei impegnato?' hai risposto si. E scema io che pensavo che ti riferissi a noi due. Invece no! Ti riferivi alla bella morettina che hai conosciuto a Parigi. Credimi non l'ho presa poi tanto male. Infondo quale stupida ragazza potrebbe mai pensare di poter uscire con uno dei ragazzi più famosi e ambiti di tutto il pianeta? Solo io. Io che non mi fido mai di nessuno e che non penso ai ragazzi vado a fidarmi di Harry Styles. Il ragazzo più bello di questo fottuto mondo. Sono una stupida"

"Non sei una stupida. Forse per una volta in tutta la tua vita ti stavi innamorando" disse avvicinandosi a me

"Appunto forse e mi stavo innamorando. Non capisco perché non mi hai chiamato e perché non me lo hai detto"

"Perché non sono mai uscito con quella tizia"

"Ah no? E le foto sui quotidiano francesi come le spieghi?"

"Te le spiego che i manager sapendo della nostra situazione hanno voluto deviare gli sguardi e le attenzioni su questa ragazza invece che su di te"

"Harry se tu mi avessi detto la verità sin da subito e soprattutto se adesso evitassi di negare tutto sarebbe molto meglio, dammi retta"

"Ma ti sto dicendo la verità!"

"Harry ma come faccio a crederti! Se ti credo significa che hai preso in giro le tue fan e sinceramente a me non piace nemmeno questa cosa. Potrei comportarmi da egoista e dire 'Menomale hai detto così'. Invece no! Non sono così io penso anche a loro. Loro in questo momento penseranno che esci con questa e chissà quali insulti le staranno mandando quando in realtà sarebbero tutti quanti per me"

"È da questo che voglio difenderti"

"Harry se devi difendermi dalle tue fan tenendogli nascosta la verità...bhè non credo che sia questo il modo"

Mi alzai dal divano, mi sentivo veramente tanto male. Respiravo a fatica.

Salii velocemente le scale e cercai Louis.

"Louis sto male..."

"Non puoi prendere un altro calmante Bi"

"Louis!"

Mi prese e mi strinse a se.

Harry intanto mi aveva seguita e si era affacciato nella camera di Louis.

Harry "Forse il problema non sono io, ma se tu. Se hai bisogno delle attenzioni di molti ragazzi contemporaneamente"

Io "Dio Harry quanto ti odio. Perché mi sono innamorata di te? Per quale assurdo motivo l'ho fatto? Dio. Non capisci nemmeno che sto male, che ho bisogno di comprensione e di affetto e soprattutto di stare tranquilla. Le gambe mi tremano, gli occhi mi lacrimano e mi manca il respiro. Potrei pure svenire da un momento all'altro. Tu fai di tutto per farmi uscire di cervello. Cazzo"

Louis "Calmati Bi calmati" disse prendendo il mio viso tra le mani e guardandomi negli occhi

Harry "Louis, questo no! Solo io la posso chiamare Bi"

Io "Ma chi sei per decidere come mi può chiamare?"

Harry "Il tuo ragazzo!"

Io "Ah si eh? Sei sempre il mio ragazzo? Vai in giro per Parigi insieme ad una ragazza però torni a Londra e sei sempre il mio ragazzo. La coerenza non sai nemmeno che cosa sia tu, giusto?"

Avevo alzato il tono della voce giusto un po' e sentivo che stavo per scoppiare ad urlare. Io e le mie crisi nervose. Mi sdraiai sul letto fissando il soffitto della stanza.

Louis "Harry...cerca di capire"

Harry "Cosa dovrei capire, scusa? Le ho detto tutta la verità! Lo sai anche tu che io non esco con quella lì delle foto a Parigi, che me lo hanno fatto dire i manager. Diglielo"

Louis "Cazzo Harry ma lo capisci che sta avendo una crisi di nervi o un attacco di panico come cavolo si chiama? Vai giù e nella sua borsa prendi quella scatolina bianca. Sono dei calmanti, dovrebbero esserci più 2 o 3 pillole, prendine una e portagliela, velocemente. Prendi anche un bicchiere d'acqua, datti una mossa"

Anche Lou stava urlando. Io mi sentivo male e mi sentivo in colpa per tutto il casino che avevo suscitato. Se fossi svenuta forse sarebbe stato meglio, non avrei sentito niente e quando mi sarei svegliata sarei stata calma e tranquilla.

Sentii Harry correre velocemente giù per le scale, si percepiva un'agitazione generale. E tutto questo solo per colpa mia. Mi sentivo troppo in colpa. Harry continuava ad urlare qualcosa a Louis. Poi dopo poco lo sentii di nuovo risalire le scale.

Louis si avvicinò a me, mi aiutò a tirarmi su e mi fece prendere quella pillola.

La buttai giù e mi sdraia di nuovo sul letto. Non faceva effetto in un secondo. Ci voleva qualche minuto.

Però sapevo che dopo sarei stata meglio. Sempre se non riuscivo ad incazzarmi di nuovo con qualcuno. Ancora non avevo parlato con Marti. Ero a metà dell'opera si può dire. Con Harry avevo quasi capito che cosa era successo ma con Marti, nemmeno ci avevo riparlato.

Perché mi erano successe tutte queste cose insieme? Marti, Harry, l'esame saltato. Per forza mi prendeva un attacco di panico.

CONTINUA...

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Piaciuto il capitolo?

Commentate dicendo cosa ne pensate, alla scrittrice farebbe molto piacere avere vostri pareri, vi ricordo che potete dire direttamente a lei cosa ne pensate dei vari capitoli, la trovate su Facebook alla pagina "One Love, OneDirection" o al suo profilo: BenedettaAntognoli.

Sennò anche su Twitter: @imjustbi

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