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Giselle

È ormai passata una settimana.
Settembre pare che non finisce mai e la vita è sempre la stessa, ma senza Mike, o meglio, Michele. Perché lo chiamo ancora per soprannome?! Dannazione devo smetterla.

Mi sto abituando a vivere senza di lui ogni giorno della mia vita. Infondo non era indispensabile, o forse sì? È pur sempre un'assenza nella mia vita, un po' come quando ti muore qualcuno e sai già che ti mancherà per sempre, perché comunque con quella persona hai provato dei sentimenti.
Ogni mancanza va colmata però, e io la colmo col cibo.

Apro la dispensa e scelgo cosa mangiare.

Mh, patatine!

"Cosa fai? Così finirai per diventare obesa! E fu così che Giselle andò a Obesi un anno per rinascere." Mi schernisce Byanca.

Con il suo solito aspetto da dea greca è allungata sul divano di profilo e sta guardando un programma sugli abiti da sposa, poco interessata, mentre osserva il cellulare.

Ricordo ancora quando con Mike già vedevo un futuro roseo, con matrimonio e figli.
Ma mi sbagliavo.
Chi sposerebbe mai il puttaniere?
Chi sposerebbe mai la ragazza scontrosa e cattiva?

"Stai zitta, a differenza tua non sono fissata con la dieta, guarda quanto sei magra! Già mangiata l'ennesima insalata oggi?" Ribatto, allungandomi in modo poco carino sulla poltrona e allungando le gambe sul tavolino da caffè.

"Sì con i pomodorini." Risponde ironica "E ora leva quelle zampe dal tavolo, che la mamma ti ammazzerebbe se ti vedesse così!"

"La mamma non c'è adesso e se non c'è non significa che tu devi prendere il suo posto." E con quest'ultima affermazione la zittisco.

Certo che quando ci si mette Byanca è proprio insopportabile.
Come fanno a dire tutti che è dolce e carina non lo so.

I miei pensieri negativi (tanto per cambiare) vengono interrotti dal suono del citofono.

"Vado io, non ti scomodare principessa." Faccio ironica, mentre mi alzo di scatto dal divano.

"Chi è?" Domanda Byanca, alzando la testa verso la mia direzione.

Apro e c'è Helene.
Non sapevo venisse qui, non l'ho invitata.
Ma ormai si sa, Helene viene a casa mia quando vuole e io vado a casa sua quando voglio. Per me è come una seconda sorella.

"Amore della mia vita!" Con la sua solita voglia di vivere mi abbraccia forte, quasi facendomi perdere l'equilibrio.

"Ehi." Ricambio il saluto e l'abbraccio "Da quanto tempo!"

Noto che Byanca ci guarda male, ancora distesa sul divano.

"Ciao Helene!" La saluta con un sorriso.

"Ciao By!"

"Qual buon vento ti porta qui, Helene?" Chiedo poi.

"Nulla, volevo solo passare del tempo con la mia migliore amica." Dice, marcando le ultime due parole.

"Ah, finalmente! Andiamo a fare shopping?"

"Tu mi leggi nel pensiero!"

"Byanca, potresti alzare le regali chiappe dal divano per accompagnarci al centro commerciale?" Chiedo, cercando di essere dolce. Ho fallito miseramente, ma questi sono solo dettagli.

Byanca si alza di scatto.
I riccioli spettinati che la seguono e uno sguardo nervoso.
A primo impatto sembra proprio Medusa, pronta ad ipnotizzarmi per averle osato dare fastidio chiedendole un passaggio.

"Ma te lo scordi!" Urla lei.

"Gallina!" Rispondo a tono, per poi uscire di casa, seguita da Helene.

"Mi era mancato anche sentire Byanca che litiga con te!" Esclama Helene, una volta fuori casa.

Ci facciamo una risata.

"Però, seriamente... non ti è sembrata un po' strana?" Chiedo.

"Di solito è molto più simpatica e ci avrebbe accompagnate senza problemi." Risponde Helene, facendo spallucce.

"Sarà successo qualcosa, non saprei. Che io sappia, lei non ha nessun fidanzato e nemmeno si frequenta con qualcuno." Ragiono ad alta voce.

"Sarà l'ansia per l'esame!" Commenta Helene, facendomi ridere un'altra volta "Ti va un gelato?"

"Ho appena mangiato le patatine, però... certo che mi va! Offri offri."

Mi dà un pugno amichevole sul braccio per poi alzare gli occhi al cielo.

Quanto mi è mancata Helene, solo Dio lo sa.
Tutte le volte in cui mi ha offerto cibo perché io non avevo soldi, tutte le volte in cui mi ha aiutata nel momento del bisogno, tutti i "Te l'avevo detto, ma tu non mi dai mia ragione", tutte le nostre pazzie fatte in due anni che ci conosciamo.
Mi era mancata lei.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora