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Cameron

Accendo il computer e inizio a giocare a Minecraft, come al solito.
Adoro quel gioco e devo dire che sono proprio un nerd, oltre ad essere studioso.
Ho già un'idea vaga di cosa potrebbe essere il mio futuro.
Inizialmente volevo diventare medico, ma ho capito che forse sarei stato più portato per qualcosa come l'informatico.
Fatto sta che ho ancora sedici anni e tutto il tempo per decidere, ovvero due anni.

Mentre continuo a impilare cubetti l'uno sull'altro per dare vita alla costruzione di una fortezza, ripenso a ciò che mi ha detto Giselle stamattina.

So che fa parte del suo carattere, ma da quando le ho detto che voglio provarci con Madison mi è sembrata leggermente più incazzata.

Spengo il computer di colpo.

Non riesco a pensare e a giocare contemporaneamente, a differenza delle donne che mentre cucinano puliscono, fanno le acrobazie da circo mentre si truccano e pensano a cosa fare la sera.

Vorrei che Giselle mi aiutasse davvero con Madison. Il suo carattere forte mi aiuterà tantissimo a superare la mia timidezza, ne sono sicuro.
Mi piace tanto ma non so come prenderla.
Non sono mai stato bravo con le ragazze, ma penso proprio che me la dovrò cavare da solo anche se sicuramente sarà tutto un fiasco.

***

Non ci posso credere.
Sono davvero davanti al citofono del suo modesto appartamento per stare un po' con lei.

"Entra, Cam!" Mi accoglie lei, gentilmente e sempre con quel sorriso da timida addosso "Cosa fai qui?"

"Nulla, mi annoiavo." Faccio spallucce, imbarazzato e disorientato "Cos'è questo odore?"

"Si stanno bruciando i biscotti!" Sclera, mentre corre verso la cucina.

La seguo ridendo e la vedo intenta a salvare una teglia di biscotti di pasta frolla ormai da buttare.

"Che merda." Dice schifata, mentre li controlla uno per uno "Mia madre se li è dimenticati qui prima di andare a lavoro." Mi spiega poi dispiaciuta, mentre butta nella pattumiera i biscotti ormai carbonizzati.

"Peccato, avrei voluto assaggiarli." Rispondo.

Mi guarda ridacchiando, per poi prendermi per mano e portarmi all'interno della cucina con lei.
Sarò banale, ma questo gesto così semplice e bello allo stesso tempo mi ha fatto ribollire lo stomaco e allo stesso tempo mi ha fatto sorridere.

"Madison... potremmo rifarli insieme se vuoi!" Mi dice arrossendo e abbassando lo sguardo.

"Buona idea! Anche se non sono bravo a cucinare."

"Nemmeno io, questo è il bello! Ma ci divertiremo dai."

Mi lascia la mano e ci mettiamo all'opera.

Tra scherzi, risate e chiacchierate mi accorgo che ho passato davvero un bel pomeriggio e che il tempo è volato in men che non si dica.

"Ancora tu?!" Sento una voce tuonare all'interno della stanza.

Mi giro e per un momento perdo dieci anni di vita per lo spavento.

Marco è sempre lì come un cane da guardia.
Ma rotto le scatole, diciamocelo.

Madison mi guarda e nota che sono rimasto come pietrificato.

"Marco, lascialo in pace." Prende le mie difese la ragazza.

"Nessuno tocca la mia sorellina! Né tantomeno si presenta a casa mia come se nulla fosse e senza invito." Dice avvicinandosi a me.

Questo mi picchia.

"Diventerò una suora di clausura!" Esclama Madison, portandosi una mano sulla fronte.

Questa sua affermazione provoca in me una risata che non volevo nemmeno che uscisse.

"Ridi pure come un idiota, che tanto adesso esci da qui immediatamente." Sentenzia Marco, battendo un pugno sul palmo dell'altra mano.

"Marco, ma è solo un amico! Smettila di fare il fratello iperprotettivo e fatti un po' i cavoli tuoi." Madison continua a difendermi, allontanando suo fratello da me "Per l'appunto sei mio fratello, non mio padre." Continua cercando di mantenere la calma, come se Marco potesse farle del male immediatamente per il tono appena usato.

Perché deve comportarsi così? Capisco che vuole bene a sua sorella, ma la frase "Vivi e lascia vivere" è andata ai pascoli?

"Ti ho detto quattrocentoventisei volte che ti devi mettere con Mario, e tu stai a perdere tempo appresso al nerd sfigato!"

Chi sarà Mario?
È questa l'unica domanda che mi pongo mentre assisto alla litigata dei due fratelli.

Vedo che a Madison luccicano gli occhi "Non lo voglio il tuo amico svitato mr. Muscolo proprio come te, te lo dico sempre ma tu non mi ascolti."

"Ma lui vuole te. E se non ti metti insieme lo fai stare male."

"Non me ne frega un cazzo!" Sbotta, per poi uscire di casa.

Guardo Marco ancora più impaurito di prima.
Vorrei farlo ragionare, ma secondo me complicherei solo le cose.

Non perdo un secondo di più ed esco di casa in silenzio, andando immediatamente dietro Madison, la quale singhiozza lentamente.

Le appoggio una mano sulla spalla come per darle conforto, mentre lei mi guarda dispiaciuta con quei bellissimi e rari occhi verdi.

"Scusami. Ma come hai ben capito mio fratello è un idiota che pensa solo a sé stesso." Dice tra i pianti sempre più silenziosi.

Voglio chiederle chi sia Mario.
Ma non mi sembra il caso adesso.

"Lascialo perdere. Hai fatto bene a rispondergli in quel modo, lui non è nessuno per dirti cosa devi fare." Non so che altro dire.

"Grazie, almeno tu mi comprendi." Si asciuga le lacrime e cerca di sorridere.

"Sorridi più spesso, che fai invidia al mondo." Non so perché mi sia uscita questa frase dalla bocca improvvisamente.
Mi tappo la bocca con le mani, ma ormai è troppo tardi e l'ho detto senza pensarci.

Cameron sei un idiota.

Grazie lo so.

Prego.

La vedo arrossire improvvisamente.
Nessuno dei due dice più niente.
Solo silenzio, un silenzio che dice più di mille parole.

"Madison... tu mi piaci tanto!" Mi sembra il momento meno opportuno per dirlo, ma lo dico lo stesso, perché... ehm... non riesco più a tenermelo dentro..." finalmente mi sono tolto questo peso. Mi basta solo aspettare la sua risposta, spero positiva.

Ma non ce la faccio ad aspettare e scappo via a gambe levate, mentre sento che sto andando a fuoco per l'imbarazzo.

Prendete un estintore!

È la prima volta che mi dichiaro così ad una ragazza: nonostante me ne siano piaciute molte non ho mai avuto il coraggio di dichiararmi così.

Sarà stato il cambio di paese a rendermi più sicuro? O sarà stata lei che mi ha reso felice come nessun'altra aveva mai fatto?

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora