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Helene

Faccio un giro su me stessa davanti allo specchio per poi guardarmi con disgusto per un'ultima volta: non sarò mai accettata per quella che sono, non so che in che guaio mi sto andando a cacciare in questo momento.

Fuori è sempre più buio e le 21:00 stanno per arrivare.
Esco silenziosamente dalla finestra per poi andare al solito posto, al solito parco che io considero magico. Durante ogni stagione cambia aspetto, un aspetto che gli conferisce però sempre la stessa magia.

Non sono uscita molte volte il sabato sera e stasera non ho detto nulla ai miei. Ho preso e me ne sono andata dalla finestra senza cercare di fare rumore, so per certo che i miei non mi avrebbero mai lasciata uscire.

Più la meta è vicina, più il mio cuore batte.

Helene, calmati. È solo un'uscita con un amico.

No non mi calmo, anche se lo vorrei con tutto il cuore.
Devo stare tranquilla e godermi quest'uscita.
Devo smettere di vivere con l'ansia.
Devo smettere di pensare cosa la gente potrebbe pensare di me.

"Ehi. Di sera sei ancora più attraente!" esclama venendomi incontro.

Non mi focalizzo più di tanto sulla tanta gente che è intorno a noi e smetto di pensare che potrebbero stare a parlare di me.

Non ti considera nessuno, sei solo un'ombra tra le tante, sei solo una della miriade di ragazze che esce il sabato sera...

"C-che intendi?" mi affretto a chiedere.

Devo essere più sicura di me stessa.
Devo anche continuare a essere me stessa: ma se sono me stessa non piaccio a nessuno.

"Niente, ti ho detto solo che di sera sei ancora più attraente di quanto tu lo sia di giorno."

Continuo a non capirne il senso.

"Nel senso che di sera al buio non mi si vede e quindi non creo danni alla tua vista?"

Ridacchia "No, sciocchina." mi prende per i fianchi e mi attira a sé "Nel senso che sei uno spettacolo. Più del cielo stellato di stasera."

Alzo gli occhi al cielo e non mi accorgo di non essermi accorta prima della meraviglia sopra i nostri capi. Un cielo stellato e bellissimo mai visto prima. Le stelle trapuntano il cielo stendendo un velo pieno di magia e lo spicchio di luna al centro. Niente di più magico.

L'unica cosa che faccio e sorridergli spontaneamente.
Non c'è cosa più bella dei sorrisi che nascono a caso, senza una precisa ragione.

"Dai andiamo, sto morendo di freddo." rovina il momento con questa frase banale.

So di essere strana, ma preferisco di gran lunga guardare le stelle e contarle pur sapendo che sono infinite invece di stare ad uno stupido pub per tutta la notte.
Spero vivamente che Mike non mi trascini mai in quelle feste noiosissime che non hanno alcuno scopo.

"Sei silenziosa stasera." dice ormai a metà strada. Mi accarezza la coscia con una mano, mentre con l'altra tiene il volante.

"Capita." rispondo semplicemente, scostandomi dal suo tocco e continuando a guardare fuori dal finestrino. Non mi sto godendo la serata a pieno e mi sento un po' stupida. Non mi so divertire. Perché non sono come gli altri? Perché non ho tanti amici con cui parlare? Perché devo essere così chiusa in me stessa?

"È successo qualcosa?" mi chiede lui comprensivo.

È successo che non sarei mai dovuta uscire con lui stasera.

"Va tutto bene. È solo che non mi sento tanto bene."

"Capisco. Vuoi che ti riporti a casa?"

Magari.

"No, andiamo."

***

Tutto sommato è stata una bella serata.
Il film era carino e mi sono divertita.
Ma è stato come se non mi sentissi a mio agio.
Ho fatto pensieri strani durante il film. Del tipo "E se ora mi bacia?"
Ma non è successo.
Sono solo miei pensieri strani e, tutto sommato, nemmeno ho mai desiderato un suo bacio.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora