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La mattina dopo mi alzo per andare a scuola. Devo tenere duro, le vacanze di Natale cominceranno tra pochi giorni. Vacanze che sprecherò sul divano, lo so.

"Ehi." Cameron mi saluta sedendosi al suo solito posto, ma io lo ignoro, mi alzo dalla mia sedia e vado da Helene.
Devo dirle che stasera esco con il ragazzo che le piace da un po'.
Le ho sempre detto la verità, nel bene e nel male.

"Ciao, Gi!" Mi saluta come se nulla fosse.

"Ehi." Ricambio il saluto "Devo dirti una cosa." Non voglio temporeggiare. O glielo dico adesso o mai più.

"Cosa? Successo qualcosa?" Mi guarda con aria circospetta.

"Stasera esco con Marco. Ehi, non fraintendere e non picchiarmi qui all'istante." Inizio "Ho solo bisogno di distrarmi e uscire con qualcuno, non mi metto mica con lui. Cioè, chi si metterebbe mai con quell'idiota?" Spero di non spezzarle il cuore. È una ragazza dolce e sensibile e per lei tutte le parole hanno un peso enorme. Ma la verità si deve dire.

"Potevi chiedere a me di uscire." Mi guarda malissimo, con la gelosia che le attraversa ogni singola vena. Iridi di pietra, pupille pronte a distruggermi solo con un piccolo sguardo "Non c'è bisogno di andartene con il primo maschio che ti si presenta davanti, e poi sapevi che quel ragazzo ha una particolare importanza per me. Ma fa' come vuoi. Detto ciò divertiti." Odio quando fa così. Forse è anche questo che ci fa discutere spesso: il nostro essere fin troppo diverse.

Non mi lascia nemmeno il tempo di risponderle che prende posto vicino a Dana mentre la prof della prima ora si siede alla cattedra.

Forse ho sbagliato, lo ammetto.
Ma Marco vuole me da tutto questo tempo, e non lei.
E già odio questo triangolo in cui non voglio stare.

***

"Ehi, mi dispiace per come ho reagito. Se vuoi oggi ti aiuto a prepararti per uscire." Mi fa Helene non appena usciamo. So che si sta sforzando per dire ciò, è pur sempre il ragazzo che le piace.

"No, tranquilla. Non mi truccherò nemmeno per uscire con quell'obbrobrio."

Mi metto a ridere e lei scuote la testa con un leggero sorriso sul volto da bambolina di porcellana con gli occhioni azzurri e splendenti.
So che viene da ridere anche a lei ma si trattiene.

"Ehi!" La voce da ragazzino di Cameron mi fa sobbalzare alle mie spalle "Oggi mi ignori, Gi. Che hai?"

"Non ho nemmeno la voglia di alzarmi dalla sedia, figuriamoci di parlarti. Sparisci, sfigato."

"Sei proprio lunatica, Gi!" Esclama esasperato, mentre Helene se la ride.

"Ci si vede." Alzo la mano nella sua direzione in segno di saluto, con l'altra prendo Helene per mano e la porto via con me.

Io ed Helene usciamo da scuola insieme e andiamo a casa a piedi.
Durante il tragitto si avvicina Marco.
Ovviamente è qui per darmi fastidio, ma meglio aver incontrato lui che Mike, dalla volta in cui ci siamo lasciati non ci siamo parlati. Io non ho cercato lui e lui non ha cercato me. E non ci cercheremo mai più, spero.
L'ho visto parecchie volte parlare con Chiara, la rossa della 3ªC che la darebbe anche a un topo di fogna.
Buon per lui, è l'ennesima ragazza che frequenta da quando ci siamo lasciati. Marta, Sara, Lucia... e non mi ricordo più con chi è stato in questo periodo. Mi fa proprio schifo quel ragazzo.

"Ciao Giselle!" Saluta, e vedo Helene irrigidirsi in volto. Non l'ha nemmeno salutata quel grande bastardo.

"Ehilà." Saluto a mia volta, senza ricambiare l'entusiasmo.

"Ciao Marco. Esisto." Dice Helene, schietta.

"Ciao anche a te, Elena!" La saluta finalmente.

"Helene." Lo corregge lei.

"Sì è uguale." Smette di guardarla e si gira verso di me "Giselle" avvinghia il suo braccio tutto muscoli intorno al mio collo, annullando quei pochi centimetri di distanza che ci dividono.

Devo ammettere che ha dei metodi di approccio pari a quelli di una scimmia ammaestrata.

"A che pensi?" Mi fa tornare alla realtà con questa domanda il ragazzo tutto muscoli e niente cervello.

"A quanto sei ridicolo." Rispondo togliendo il suo braccio dal mio corpo. Lo guardo negli occhi e intanto penso a quanto sia soddisfatta della mia risposta.

Helene ovviamente ride al mio fianco.
Stava per piangere per come l'ha trattata quello stronzo e ora ride. So sempre come farle tornare il sorriso.

Incassa il colpo e cambia immediatamente argomento:"Stasera a che ora?"

"Facciamo alle nove in piazza."

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora