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"Auguri sorella!" urlo entusiasta gettandole le braccia al collo. Non sono né una tipa da smancerie né una tipa da entusiasmo, ma Helene ha questo potere di trasmettermi gioia e positività.

"Grazie, sister!" mi risponde lei, prendendo la busta color azzurro ghiaccio dalle mie mani. Vedo già un sorriso dipingersi sul suo visino poiché riconosce già la busta del suo negozio di abbigliamento preferito.

"Auguri, Helene!" le dà gli auguri Cameron.

"Grazie Cam." i due si scambiano due baci sulla guancia.

"So che avresti trovato banale il solito profumo o la solita collana... Così ho preso qualcosa di più, ehm... Insolito!" le dico, ma lei sembra non ascoltarmi e si guarda intorno come se le mancasse qualcosa, o qualcuno.

"Che c'è?" tento di chiederle.

"Ragazze vi lascio sole, raggiungo Madison!" dice Cameron, ma io lo prendo per il colletto della camicia e lo tiro di nuovo verso di me.

"Tu non ci vai da quella puttana!" esclamo, facendo ridere Helene. Adoro quando ride alle mie battute. È pur sempre complicità.

"Cos'ha fatto per essere puttana?" chiede arrabbiato.

"Uh, poverino... Ti ho insultato l'amichetta!" continuo sarcasticamente "Non andare da quella, ti prego. Mi urta i nervi solo vederla."

"Faccio quello che voglio, non credi? Non sono mica il tuo cane che ti deve seguire dappertutto o il tuo servo che deve stare ai tuoi ordini!"

"Fai il cazzo che ti pare." gli do le spalle.

"Giselle..." Helene mi dà una gomitata, infastidita, mentre guardiamo entrambe Cameron che se ne va a salutare la sua ex ragazza, quella sottospecie di topo di fogna.

Io ancora non capisco gli ex che si parlano come se nulla fosse.
Insomma, i ricordi li lasciano ai pascoli e fanno come se non fosse mai successo nulla? Io non ce la farei mai. Gli ex sono ex e tali devono rimanere.

"Lo lasci andare così?" mi suggerisce la mia migliore amica, manco fosse la mia coscienza.

Faccio uno dei miei migliori sorrisi falsi "L'ho detto, può fare quello che vuole." e stringo i pugni, quasi in preda ad una crisi di nervi. Vorrei sfasciare questo posto, vorrei urlare, vorrei ribellarmi a tutto. Ma resto ferma. Voglio godermi a pieno la serata e divertirmi con la mia migliore amica, la quale sembra che non si stia divertendo molto.

"Helene, ti luccicano gli occhi..." le faccio notare.

"Non ho nulla." cerca di sorridere, ma lei non sa fingere come me "Davvero." la sua voce è tremolante e accompagnata da qualche singhiozzo.

"È la tua festa, cosa piangi?"

"Non è una vera festa se non c'è lui. C'è Madison, ma non c'è Marco."

"Meglio così, no? Non puoi rovinare la tua festa per quello." le consiglio, ma so quanto lei ci tenga a lui.

"Mi sto annullando per lui, lo capisci?!" e scoppia a piangere, mettendosi le mani sugli occhi e chinando la testa. Per fortuna non si trucca mai, per questo non si rovina nulla se piange. Ma sta rovinando la sua festa. Come io sto rovinando la mia relazione per delle cavolate. Io e Cam siamo così incompatibili per tutto... Ma io senza di lui non ci so stare.

Ho deciso.

Ne combinerò una delle mie.

Fredda come la neveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora